Il 22 settembre si terrà ad Ascoli, a Palazzo dei Capitani, Sala della ragione, un evento di particolare rilevanza, trattasi del Congresso Regionale SIAPAV Sezione Emilia Romagna – Marche sul tema “Verso una gestione condivisa e integrata della patologia vascolare periferica”. Il congresso è stato organizzato con lo scopo di analizzare lo stato attuale nella terapia delle patologie vascolari, con particolare attenzione alla patologia dell’aorta e delle sue diramazioni periferiche e alla terapia del trombo-embolismo venoso; obiettivo comune delle aree chirurgica ed angiologica dovrebbe essere costituito dalla realizzazione di percorsi diagnostici-terapeutici condivisi per ognuna di tali condizioni. Infatti, un approccio corretto e razionale alla patologia vascolare non può che passare per una integrazione diagnostico-terapeutica tra i professionisti di varie specialità. Le sessioni del congresso sono state strutturate in modo da privilegiare argomenti per i quali ci sarà grande confronto e dibattito per tendere alla condivisione di scelte terapeutiche innovative, sulla base delle esperienze dei vari centri dell’Emilia-Romagna Marche. “Le patologie dell’apparato vascolare costituiscono una importante causa di morbilità e mortalità nel mondo occidentale – dichiara la dottoressa Mariavirginia Boni, responsabile Uosd Medicina Vascolare della Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, unitamente al presidente della Siapav-Erm ed al dottor Francesco Attorri, responsabile della Uos Vascolare della Azienda sanitaria territoriale di Fermo – in particolare, la malattia aterosclerotica, principale causa delle affezioni dell’albero arterioso, è una patologia sistemica multifattoriale la cui lesione primaria è costituita dalla placca aterosclerotica e che determina molteplici manifestazioni cliniche, tra cui l’aneurisma dell’aorta addominale e l’ischemia agli arti inferiori. Se la diagnosi delle lesioni aterosclerotiche è ben codificata, non è ancora definito quale sia il miglior atteggiamento terapeutico. Infatti la diagnosi e la terapia di tali lesioni sono a volte a carico del chirurgo vascolare, altre volte dell’angiologo: si rende quindi necessario un adeguato e, ove necessario, approfondito percorso diagnostico ed uno scrupoloso inquadramento clinico, al fine di poter selezionare l’intervento terapeutico più appropriato per il singolo paziente, anche in considerazione dell’utilizzo sempre maggiore delle procedure endovascolari. La patologia venosa, in particolare la trombosi, rappresenta una patologia di frequente riscontro nella pratica clinica e può essere associata, se non trattata fin dall’inizio dopo adeguato inquadramento nosografico e terapeutico, ad un rischio di sequele anche letali (vedi l’embolia polmonare)”. “Siamo orgogliosi- commenta Nicoletta Natalini – di ospitare nel nostro territorio un evento di così alta rilevanza scientifica che favorisce lo scambio di esperienze con altre realtà e sicuramente la gestione condivisa ed integrata della patologia vascolare è il giusto percorso diagnostico per uno scrupoloso inquadramento clinico”.