L’allenatore bianconero Fabrizio Castori, alla vigilia di Ascoli-Reggiana, ha presentato il match contro gli emiliani ma prima è tornato ad analizzare il match col Brescia, che ha dovuto seguire dalla tribuna per via del turno di squalifica:
“La ‘sosta’ per la squalifica è stata breve perché si è giocato martedì, ma non vedo l’ora di tornare in panchina. Quella di domani è una partita molto delicata e difficile, uno scontro diretto – o quasi – perché, se riusciamo a batterli, accorciamo il distacco in classifica. Siamo determinati e decisi a portare finalmente a casa questa vittoria, non è semplice, ma vincere una partita serve come il pane, dopo che nell’ultimo periodo siamo cresciuti in maniera esponenziale, ma c’è sempre qualcosa che si mette di traverso e speriamo che stavolta si metta dritto. Chi dice che col Brescia abbiamo fatto passi in avanti rispetto alla gara con la Feralpisalò forse non ha compreso appieno il valore della vittoria a Piacenza, uno scontro diretto vinto fuori casa. Non prendere i tre punti lì ci avrebbe messo in una condizione gravissima di classifica, quindi respingo questo storcere la bocca di fronte alla prestazione in una partita difficilissima. Abbiamo vinto col cuore, col carattere e con grande attenzione. Se parliamo del gioco dico che quella con la Feralpisalò era una gara che non potevamo sbagliare, l’avversario ha cercato di rischiare zero e, soprattutto nel primo tempo, ha cercato di non concederci aggressione e pressione. Noi ci siamo adeguati a quel tipo di partita, anche perché semmai la prima mossa avrebbero dovuto farla loro, poi siamo andati in vantaggio e non capisco perché noi dovevamo cambiare atteggiamento. Quando porti a casa tre punti le chiacchiere stanno a zero, se non diamo valore a quelle vittorie siamo messi male come mentalità. Col Brescia abbiamo giocato molto meglio perché è stato un altro tipo di partita, avremmo meritato ampiamente la vittoria, il Brescia non è mai entrato in area di rigore, ha fatto un tiro da trenta metri e preso l’incrocio dei pali, abbiamo creato opportunità per poterla vincere, poi gli episodi spostano l’equilibrio. Al 93’ c’era un rigore grosso come una casa e non ci è stato concesso, siccome piangono e si lamentano tutti non vedo perché noi non dobbiamo analizzare i dati oggettivi. Chiusa la parentesi pensiamo a domani che è la cosa migliore”.
La partita di domani con la Reggiana: “Siamo in una posizione di classifica per cui dobbiamo cercare per forza di cose i tre punti, la squadra è in condizione, è serena, ha la consapevolezza dell’importanza della gara e sotto questo aspetto qui la squadra non tradisce”.
Solidità difensiva: “Speriamo di mantenerla ancora, ma è tutta la squadra che collabora nella fase di non possesso perché aggrediamo molto alti e sono gli attaccanti e i centrocampisti ad iniziare la fase difensiva; la squadra in questo è molto unita e compatta, abbiamo assimilato bene questo modo di giocare. Botteghin col Brescia? Ha fatto una buona partita, come gli altri”.
Difficoltà realizzative (ad eccezione di Mendes): “Lamentarsi non serve, se abbiamo problemi dobbiamo trovare subito la soluzione. I numeri dicono che abbiamo difficoltà a fare gol, ma, come ho detto che la squadra è compatta nel gestire la fase di non possesso, così dico che la fase di possesso appartiene a tutti, anche i difensori e i centrocampisti possono andare in gol. La squadra sotto l’aspetto tattico è migliorata tantissimo, riesce ad imporre ritmi impressionanti; qualcosa manca, ma è la squadra nel complesso che deve far bene quello che ad oggi non ci riesce”.
Punti di forza della Reggiana: “Gente come Gondo, Pettinari, Antiste, Melegoni, Portanova, Girma e Varela sono di primissimo piano per la categoria, è una squadra forte in tutti i reparti, molto solida, ben allenata e organizzata sotto l’aspetto tattico, ha giocatori importanti, Nesta sta facendo un ottimo lavoro”.
Sugli indisponibili: “I convocati sono gli stessi dell’ultima partita. Nestorovski? Sarà il campo a dire quando potrà giocare. Tavcar? Può essere convocato anche subito, ma aver fatto una partita con la Primavera significa che ha compiuto il primo passo verso il recupero della migliore condizione. In quel ruolo siamo coperti e non c’è urgenza di buttarlo nella mischia”.
3-5-2 o 3-4-1-2: “Usare l’uno o l’altro modulo non significa che in un’occasione vogliamo vincere e in un’altra no, non è il modulo o il numero di attaccanti che ti fa vincere. Ci sono situazioni che si determinano durante la partita e che fanno decidere se conviene giocare con un centrocampista sotto le punte o con due mezzali che aprono il campo e che accompagnano l’azione offensiva”.
Caligara: “Un giocatore che è stato fermo ha bisogno di continuità, deve essere bravo lui a sfruttare al massimo il minutaggio che gli sarà concesso e recuperare in allenamento quel gap che manca. A due mesi dalla chiusura del mercato i giocatori che sono stati fermi molto tempo fanno fatica a riacquistare la piena efficienza per 90’, quindi la gestione di questi giocatori va inquadrata in una frazione di gara, vale per lui e per altri”.
Con la Reggiana si chiude una settimana intensa con tre match ravvicinati: “Le tre partite consecutive le abbiamo preparate nei precedenti 15 giorni, questa settimana il lavoro fisico è stato blando e quello tattico lo avevamo già fatto. I diffidati? Pensiamo a far risultato, a prescindere dai diffidati, non si può andare forte pensando di dover andare piano, poi se scatteranno le squalifiche ci penseremo, ora dobbiamo fare punti”.
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