Cerimonia 25 Aprile 2024 - 4Momenti di grande solennità e intensa partecipazione hanno scandito le celebrazioni del 25 aprile nei luoghi simbolo della resistenza nel Piceno. Dopo la recente riapertura di corso Trento e Trieste, come consuetudine, la giornata si è aperta con la deposizione della corona dinanzi al Palazzo del Governo, in piazza Simonetti. Quindi, a piazza Roma, è stata deposta una corona sul monumento ai caduti sulle note suggestive de “Il Silenzio” eseguite da un trombettiere della Fanfara dei bersaglieri di Ascoli con gli onori militari resi dal picchetto del 235° Reggimento piceno. L’omaggio delle istituzioni, in questo 79° anniversario, è stato portato dall’onorevole Lucia Albano, sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e finanze, dal presidente della Provincia Sergio Loggi, dal sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e dalla vice presidente provinciale Anpi Rita Forlini. Numerose autorità civili e militari hanno presenziato alla cerimonia tra le quali: il prefetto di Ascoli  Sante Copponi, il commissario straordinario per il sisma Guido Castelli, l’onorevole Augusto Curti, l’onorevole Giorgio Fede, la consigliera regionale Monica Acciarri, il vice sindaco di San Benedetto del Tronto Tonino Capriotti e i sindaci di Grottammare Alessandro Rocchi e di Monsampolo del Tronto Massimo Narcisi. Erano inoltre presenti i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine e delle forze Armate tra i quali il questore di Ascoli Giuseppe Simonelli, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri colonnello Domenico Barone, il colonnello Vincenzo Tartaglia, comandante del gruppo di Ascoli della guardia di finanza, il capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, comandante della Capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto, il comandante del 235° RAV “Piceno” colonnello Giovanni Cruciani, il comandante della polizia provinciale Eugenio Vendrame e la comandante della polizia locale di Ascoli Patrizia Celani.

Successivamente, a Colle San Marco sono stati resi gli onori ai caduti prima dinanzi al cippo e, poi, sul sacrario dove, i rappresentanti delle istituzioni hanno pronunciato i loro interventi. Per prima ha preso la parola il Sottosegretario Lucia Albano che ha sottolineato “l’importanza della memoria del sacrificio di quanti hanno consentito alla Provincia e alla città capoluogo di essere fregiate della medaglia d’oro al valor miliare per attività partigiana e l’importanza di ricordare gli orrori dei totalitarismi e della soppressione della libertà”. “Il 25 aprile segna per l’Italia tutta uno spartiacque con la fine della seconda guerra mondiale, dell’occupazione nazista, del ventennio fascista, delle persecuzioni anti ebraiche e di molti altri lutti e privazioni che hanno afflitto la nostra comunità nazionale – ha proseguito l’On. Albano – è la data di nascita di una nuova stagione di democrazia con l’Italia che divenne tra i promotori dell’Unione atlantica e di quella europea”.

Il sindaco Marco Fioravanti ha ricordato “quanti, sacrificando la propria vita, ci hanno dato la possibilità di avere un futuro di libertà, giustizia e democrazia”. “Ricordiamo qui – ha sottolineato il primo cittadino – un percorso che ci ha permesso di affermare quei valori che ritroviamo nella Costituzione e sono pietre fondanti del nostro paese, valori da tutelare e tramandare alle giovani generazioni, preservandoli da ogni forma di intolleranza, prevaricazione e violenza”.

Il Presidente della Provincia Loggi ha ricordato “il sacrificio dei 278 martiri piceni, trucidati per mano della tirannide nazifascista, i quali come recita una bella poesia di Ungaretti, chiusero gli occhi alla luce “perché tutti li avessero aperti per sempre alla luce. Un omaggio – ha proseguito il presidente – che la Provincia, insignita della medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana, compie sempre con convinzione ed orgoglio civico”.  Loggi ha quindi rinnovato la gratitudine al Presidente Perini e a tutto l’Anpi Provinciale per “la preziosa attività di testimonianza nelle scuole e nella collettività dei valori fondanti la nostra carta costituzionale quali Libertà, Democrazia e Antifascismo”. “Fare memoria nel nostro passato – ha detto il Presidente – significa infatti presidiare il futuro affinché i diritti conquistati e sanciti dalla Costituzione continuino a formare patrimonio comune della Repubblica e siano tutelati da ogni forma di revisionismo, sopraffazione o censura. Il presidente partigiano Sandro Pertini diceva: “Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie. […] e Difendere la libertà è un dovere di ogni cittadino. Si tratta di un insegnamento civico più che mai attuale in questo 25 aprile per ognuno di noi e, per chi, è chiamato a guidare pro tempore le istituzioni, che ha il dovere di tenere vivo il portato ideale della memorabile stagione della Resistenza.”

“La resistenza è stata l’esperienza corale di un popolo intero, il tessuto connettivo di una società nuova che si protendeva verso un futuro pieno di speranza – ha dichiarato la Vice Presidente dell’Anpi Prof.ssa Forlini – ho avuto il meraviglioso privilegio di conoscere partigiane e partigiani che mi hanno aperto lo scrigno dei loro ricordi e va onorato il sacrificio di quanti si sono immolati per sconfiggere il nazifascismo e gettare le basi una Italia libera, moderna, democratica repubblicana, edificata sull’eguaglianza, la solidarietà, l’inclusione, il ripudio della guerra. La nostra Costituzione si sostanzia nell’epopea resistenziale e della matrice antifascista. Ognuno di noi e le istituzioni abbiamo il compito di garantire la solidità delle conquiste di chi ha dato la vita per la libertà.”

La celebrazione della Santa Messa in memoria di tutti i caduti, officiata dal Vescovo Mons. Gianpiero Palmieri e dal cappellano militare del 235° Reggimento Piceno, ha concluso una giornata contraddistinta da messaggi importanti e densi di significato etico e civico per la comunità locale e nazionale.

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