QuesturaA seguito dell’incontro di calcio tra le squadre “Sambenedettese – Atletico Ascoli”, disputatosi lo scorso 1 settembre, venivano svolte le opportune attività di approfondimento investigativo all’esito delle quali si riusciva ad individuare un tifoso che aveva pericolosamente acceso un fumogeno nella gremita curva nord, per poi lanciarlo verso il terreno di gioco, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Le successive indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di PS di San Benedetto del Tronto, grazie alla visione delle telecamere dello stadio, portavano alla certezza dell’identità dell’autore del gesto, un ragazzo del posto, incensurato, che è stato denunciato all’A.G. e sottoposto a Daspo con l’inibizione a partecipare a manifestazioni sportive per un anno. La polizia di Stato evidenzia la pericolosità di introdurre tali artifizi pirotecnici in luoghi come la curva di uno stadio, in cui, considerata la numerosa affluenza di persone a stretto contatto tra loro e la presenza di materiale infiammabile, aumenta in maniera esponenziale il rischio d’incendio.

Il questore di Ascoli  ha inoltre emesso, su proposta della locale Divisione Anticrimine, un provvedimento di ammonimento nei confronti di un cittadino di origini comunitarie resosi responsabile di una condotta violenta nei confronti della ex convivente. L’ammonimento del questore è un provvedimento che viene adottato per far fronte a specifiche condotte delittuose. Ha una funzione di prevenzione a fronte di queste condotte, che possono essere reati spia di future azioni ancora più gravose. Il provvedimento consiste in una comunicazione formale da parte del Questore stesso. Tale comunicazione serve come avvertimento: in pratica, il destinatario è messo in guardia, cioè si rende noto che le forze dell’ordine sono consapevoli del rischio di realizzazione di un reato e si intima quindi al soggetto di interrompere eventuali atti di molestie, volti a turbare la serenità della persona offesa o perseguitata.

A San Benedetto del Tronto, gli operatori dell’Ufficio Controllo del Territorio individuavano una cittadina straniera, irregolare sul territorio, e provvedevano a metterla a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Dopo le incombenze di rito, la stessa veniva colpita da decreto di espulsione emesso da Prefetto di Ascoli Piceno ed eseguito con accompagnamento coatto alla frontiera marittima di Ancona.

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