PoliziaIl personale della sezione Anticrimine del Commissariato di polizia di San Benedetto ha tratto in arresto due giovani già sottoposti a misure cautelari applicate rispettivamente  per reati di  furto aggravato,  resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Il primo dei due, di nazionalità bielorussa, pur sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora a San Benedetto, veniva sorpreso dalla Volante mentre molestava e disturbava alcuni passanti nei pressi dell’ospedale civile. Pertanto, i poliziotti della sezione Anticrimine del Commissariato rivierasco, sulla scorta della violazione del divieto dimora riscontrata dalla Volante, segnalavano il giovane bielorusso alla Procura della Repubblica di Ascoli in ordine alla opportunità di applicazione di una misura cautelare più gravosa stante l’inefficacia di quella in atto. Nei giorni successivi, il Gip presso il Tribunale di Ascoli, ricevuta la segnalazione della violazione, emetteva un’ordinanza di sostituzione di misura cautelare, disponendo la traduzione in carcere del giovane bielorusso.

Nel primo pomeriggio del 23 settembre scorso , una Volante rintracciava il giovane in un parco cittadino, riscontrando di fatto l’ennesima trasgressione al divieto di dimora, traendolo in arresto ed associandolo alla Casa Circondariale di Marino del Tronto in esecuzione del nuovo provvedimento.

Il giorno successivo personale della sezione Anticrimine del Commissariato traeva in arresto un altro giovane, di origine iraniana, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari applicata dopo la commissione dei reati di rapina e lesioni personali consumati nell’autunno del 2023. Infatti il 5 Settembre precedente, un poliziotto del Commissariato, libero dal servizio, aveva sorpreso qualche giorno prima il giovane fuori dall’abitazione indicata quale luogo di fruizione degli arresti domiciliari. Anche in questo caso, veniva redatta dettagliata informativa corredata altresì dalle immagini di un impianto di videosorveglianza collocato nei pressi del luogo ove il giovane stazionava in violazione della misura. Il G.I.P. presso il Tribunale di Ascoli, su richiesta della Procura della Repubblica tempestivamente informata dal predetto Ufficio investigativo, emetteva un’ordinanza di sostituzione di misura cautelare disponendo la traduzione in carcere del soggetto il quale, rintracciato poche ore dopo da personale della Sezione Anticrimine del Commissariato, veniva associato alla Casa Circondariale di Marino del Tronto.

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