G7 Salute e ministro SchillaciL’ospedale migliore d’Italia ed il grande lavoro in corso per l’integrazione tra ospedali e territorio. Sono i due motivi principali per cui Ancona è stata scelta come sede del G7 Salute con i Ministri della Sanità di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti (Paesi ospiti Albania, Brasile , India, Sud Africa e Arabia Saudita). Lo ha ribadito oggi il Ministro della Sanità Orazio Schillaci nel corso della conferenza stampa conclusiva dell’evento internazionale che si è tenuta alla Mole Vanvitelliana, alla presenza della maggiori testate italiane e straniere. “Abbiamo scelto Ancona per parlare di salute perché ricordo che l’ospedale universitario della città a Torrette negli ultimi due anni è stato classificato dal Ministero della Salute e da Agenas come miglior ospedale pubblico italiano. – ha detto il ministro dopo aver affrontato i temi in agenda (architettura sanitaria globale, invecchiamento sano e attivo attraverso prevenzione e innovazione, approccio One Health, con attenzione all’antimicrobico resistenza) –. Parliamo quindi di un’eccellenza presente su questo territorio come ho anche ribadito ai colleghi stranieri che mi chiedevano perché eravamo venuti in questa bellissima città e in questa bellissima regione. Io credo che il potenziamento del territorio sia fondamentale, lo abbiamo visto durante la pandemia. Stiamo lavorando con gli investimenti del PNRR e so che la Regione Marche è impegnata nel rafforzamento dell’assistenza territoriale. Bisogna sempre pensare ad un giusto equilibrio tra ospedali e territorio. E’ sufficiente guardare a quanto successo in Italia ultimi 10 anni: sono stati chiusi tanti ospedali, ma la medicina territoriale di fatto non è mai partita. Credo che questa situazione faccia sì che quando i cittadini non trovano risposte sul territorio aumentano gli accessi non appropriati negli ospedali, si allungano le liste di attesa e si ingolfano i pronto soccorso. Dobbiamo quindi dare le risposte giuste in tutti gli ambiti e dobbiamo trovare, come sicuramente verrà fatto in questa Regione, una giusta e corretta integrazione tra ospedale e territorio. Non è un problema di dimensioni di ospedale ma di trovare veramente un equilibrio del sistema. Sono convinto che la Regione Marche stia andando nella giusta direzione e che sarà in grado di offrire ai propri cittadini una medicina sempre più di qualità e di prossimità”. Il Ministro tra i ringraziamenti non ha dimenticato i cittadini di Ancona “che hanno affrontato con pazienza qualche disagio in città per farci svolgere il Forum nella massima sicurezza”.
All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli che, a margine, ha fatto un bilancio di questi tre giorni così intensi sotto i riflettori internazionali. “E’ stata una bellissima occasione quella che abbiamo vissuto in questi giorni – ha commentato -. Ci ha fatto innanzitutto piacere sapere che i riscontri delle delegazioni che hanno partecipato sono stati tutti molto positivi per l’accoglienza loro riservata. Siamo anche molto compiaciuti del fatto che personalità così influenti nel mondo e in particolare nella sanità, si siano trovati ad Ancona per sottolineare anche l’operato dell’ospedale universitario di Torrette, un’azienda che negli ultimi due anni ha conquistato un riconoscimento importante, quello di essere il migliore ospedale pubblico d’Italia. Naturalmente questo non è il merito di una amministrazione, ma è il merito di una storia, di una università, di tanti professionisti che si sono avvicendati consegnando un servizio assolutamente all’avanguardia. Questo ci inorgoglisce e inorgoglisce tutto il sistema sanitario regionale. Più in generale sono state inoltre affrontate tematiche cruciali riguardanti la sanità, tra cui la carenza di personale, con particolare riferimento alla figura degli infermieri, essenziali per rafforzare il sistema ospedaliero e i servizi sul territorio. Sono state evidenziate le sfide legate all’antibiotico-resistenza e all’integrazione tra ospedale e territorio. Ritengo che la riforma attuata nelle Marche rappresenti non solo una risposta adeguata, ma anche una visione futura, poiché mira a garantire che ogni cittadino riceva le cure necessarie, favorendo l’appropriatezza delle prestazioni. Solo attraverso un territorio forte e ben organizzato, in grado di filtrare le esigenze sanitarie, possiamo garantire un equilibrio efficace e sostenibile per il nostro sistema sanitario. Questo ci incoraggia nel completare quella visione che poi vogliamo garantire, in termini di salute, a tutta la nostra comunità”.

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