Si è svolto ieri il sopralluogo nell’area dell’ex Sgl Carbon, un sito storico per la città, da tempo in attesa di una nuova vita, organizzato dal Comune di Ascoli con la delegazione di Legambiente e con Bottega del Terzo Settore, in rappresentanza del Forum per la progettazione partecipata per la riqualificazione dell’area. “L’area, colpita da un intenso inquinamento ambientale, – si legge in un comunicato della Bottega del Terzo settore – è attualmente in fase di bonifica per cui potrà diventare la destinazione di alcune delle idee presentate dalla comunità in ben 36 progetti raccolti dal Forum stesso. Accompagnati dai responsabili di Restart per la parte privata, il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, l’assessore Attilio Lattanzi, i rappresentanti di Bottega del Terzo Settore e di Legambiente, hanno illustrato al presidente e ai consiglieri della Commissione Ambiente del Comune di Ascoli presenti le possibili soluzioni per la valorizzazione dell’area, che negli anni ha sofferto di abbandono e degrado. Questo progetto ha come obiettivo principale la rigenerazione di un sito industriale in disuso, promuovendo al contempo la sostenibilità ambientale ed economica e la partecipazione attiva dei cittadini. Il sopralluogo è stato un’occasione fondamentale per approfondire lo stato attuale dell’ex Sgl Carbon e per valutare insieme le potenzialità di recupero di questa area storica e, con il supporto di realtà come Bottega del Terzo Settore e Legambiente, sarà possibile realizzare un progetto che risponda alle esigenze della cittadinanza e rispetti l’ambiente.
Bottega del Terzo Settore e la delegazione di Legambiente hanno raccontato il loro impegno nella facilitazione delle attività del Forum volto a sostenere un processo progettuale inclusivo, che coinvolga la comunità, intercetti sinergie e valorizzi il territorio con un impatto ambientale, economico e sociale positivo. Questo intervento rappresenta una grande opportunità di rinascita per Ascoli, che, grazie alla spinta del Forum sta dimostrando di poter realizzare una collaborazione a più livelli tra istituzioni, associazioni e cittadini, diventando una buona pratica di rigenerazione partecipata da replicare a livello nazionale per i siti di bonifica, in grado di trasformare un simbolo di un passato di sfruttamento industriale ambientale in un esempio di sostenibilità e innovazione per il futuro”.