Il presidente della Fiab-Amici della bicicletta di Ascoli, Enrico Calcinaro, interviene – attraverso un comunicato – per fornire chiarimenti In “sulle nuove soluzioni ciclabili che stanno prendendo forma nel quartiere di Porta Maggiore (Zone 30, Corsie Ciclabili e Case Avanzate). Alcuni ne contestano duramente la presenza, altri chiedono che siano estese agli altri quartieri di Ascoli”.
“Per non dare spazio solo a sterili polemiche sui social, – sottolinea Calcinaro – relativamente alla nuova segnaletica orizzontale nel quartiere di Porta Maggiore, cerchiamo di fare chiarezza sugli interventi in corso d’opera secondo le normative in vigore. Le “Corsie Ciclabili” sono state inserite di recente nel Codice Della Strada (CdS) e non vanno confuse con le “Piste Ciclabili”, che invece hanno una sede propria, larghezza minima da rispettare e la doppia linea di demarcazione, gialla e bianca per impedirne l’attraversamento. Mentre quest’ultime non sono valicabili dalle auto, le nuove corsie ciclabili, se delimitate da linee tratteggiate, possono essere percorse dalle auto nei casi in cui la situazione lo richieda, sempre però dando precedenza ai ciclisti eventualmente presenti. Per questo motivo le corsie ciclabili sono a senso unico per ogni senso di marcia, di più facile realizzazione, anche dove gli spazi non sono generosi, ed hanno lo scopo di evidenziare la parte di carreggiata dove possono essere presenti ciclisti, stimolando consapevolezza e attenzione agli automobilisti. Come per gli attraversamenti pedonali, le corsie ciclabili sono una evidenziazione della carreggiata, transitabile dagli automobilisti, che però obbliga a dare la precedenza ai ciclisti con conseguente obbligo di incolonnarsi, se non c’è spazio sufficiente e sicuro per il sorpasso. Quindi, dal punto di vista della sicurezza, restituiscono dignità al ciclista e rimarcano il loro diritto di precedenza come utente debole della strada. Certo che se esiste una corsia ciclabile, il ciclista è tenuto ad usarla, ecco perché è importante che la corsia non sia troppo stretta e sufficientemente distante dalle auto parcheggiate. Il colore delle corsie ciclabili non è prescritto dal CdS: il Centro Studi di FIAB Italia consiglia di colorare di rosso solo gli attraversamenti e le intersezioni stradali e i passaggi in rotatoria lungo tutto il perimetro della stessa”.
“Le “Case Avanzate” agli incroci semaforici, – prosegue Calcinaro – sono zone della carreggiata destinate alla fermata dei ciclisti, colorate di rosso, perimetrate da strisce bianche continue e poste davanti alla linea di arresto delle auto, fatte in modo tale che il ciclista, raggiungendole facilmente dalla corsia ciclabile destra, possa posizionarsi davanti alle auto ferme al semaforo rosso, sia ben visibile per non essere investito alla ripartenza da qualche automezzo che svolta a destra o a sinistra. Questo tipo di incidente è uno dei più frequenti nei centri urbani, anche a causa delle “angoli ciechi” dei mezzi pesanti, ovvero quelle zone non visibili dal conducente del mezzo (la parte posteriore del veicolo, i lati destro e sinistro sotto e subito dietro il conducente). Gli automobilisti devono quindi, in caso di semaforo rosso, arrestarsi prima della prima linea bianca di arresto della casa avanzata permettendo così ai ciclisti di occupare lo spazio anteriore e posizionarsi davanti alle auto stesse. Da quanto esposto, emerge che non tutto quanto realizzato è perfettamente conforme ai migliori standard, tuttavia va riconosciuto all’Amministrazione che sta portando avanti con passi lenti ma sicuri nella direzione di migliorare la sicurezza e la ciclabilità del nostro tessuto urbano. Inoltre, grazie alla disponibilità degli uffici comunali, siamo in contatto continuo con i tecnici e stiamo collaborando per apportare migliorie alle realizzazioni in corso e per correggere qualche situazione poco chiara evidenziata sui canali social”.