forte malatestaAccordo raggiunto, tra Arengo e Museo delle civiltà di Roma, per scongiurare il possibile ritorno dei reperti longobardi di Castel Trosino che sono esposti al Forte Malatesta nella capitale. Era, infatti, scaduta la convenzione che ha permesso di esporre parte dei reperti al Forte Malatesta, quale soluzione percorribile dopo una lunga ma vana battaglia ascolana per riportare tutto il tesoro nel territorio del ritrovamento risalente al 1893 a Castel Trosino.  L’amministrazione comunale ha, quindi, raggiunto un nuovo accordo con la struttura museale di Roma che consentirà di avere, per i prossimi 5 anni, la disponibilità di 74 importanti reperti di vario genere (da monili ad armi) da esporre a rotazione nella sede museale del Forte Malatesta e anche di avviare in sinergia iniziative congiunte per valorizzare il tesoro longobardo di Castel Trosino “condiviso” dalle due città. I  74 reperti, a rotazione, potranno essere esposti al Malatesta, tra brocchette in ceramica, monete, collane, fibule a disco in oro, piatti in ceramica, coltelli, puntali a guarnizione della bardatura dei cavalli, placchette in oro, fibbie, ganci in bronzo per la faretra, umbone di scudo, guanto d’armi in maglia ad anelli di ferro, punte di frecce e una spada in ferro. Allo scadere dei 5 anni le parti potranno concordare nuovi prestiti in base a proposte ed esigenze scientifiche. Nel frattempo si prevedono anche iniziative congiunte per valorizzare il tesoro longobardo della necropoli di Castel Trosino.

 

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