Andrea Celani, primogenito di Maurizio Celani del Centro Ippico Piceno, vive a Los Angeles e, sebbene non sia direttamente coinvolto, sta assistendo a uno degli incendi più devastanti degli ultimi anni negli Stati Uniti. Le fiamme stanno distruggendo vaste aree, causando danni incalcolabili: migliaia di persone sono state evacuate, molte case sono andate distrutte e persino luoghi iconici come Hollywood Boulevard sono stati colpiti.
A Los Angeles, da sempre dimora di attori, cantanti e personalità di spicco del mondo dello spettacolo, l’incendio non ha risparmiato nessuno, colpendo anche le abitazioni di figure considerate “intoccabili”. Questa tragedia ha messo in luce quanto la forza della natura possa colpire senza distinzioni.
Maurizio Celani ha due figli: Andrea, poco più di 30 anni, e Edoardo, 19 anni, che vive ad Ascoli e si occupa di cavalli presso il Centro Ippico Piceno.
Ascolano di nascita, Andrea si è trasferito a L.A., California, da cinque anni, suona in una giovane band, gli “Heydukeyousuck”, e ci ha raccontato le sue emozioni e riflessioni in questi giorni difficili. Abbiamo deciso di contattarlo per capire cosa significhi vivere così vicino a una catastrofe di questa portata.
Com’è vivere così vicino a una situazione così drammatica? Come descriveresti l’atmosfera in città durante l’incendio?
“Ci tengo a precisare due cose. La prima è che, come ho spiegato anche ai miei genitori preoccupati dalle notizie, Los Angeles è una città enorme, composta da molte aree diverse, quasi quanto l’intera provincia di Ascoli Piceno. Non tutta la città è stata colpita dagli incendi.”
“Il più grave degli incendi è partito da Palisades, un’area vicino alla costa, tra Santa Monica e Malibu, ed è ancora attivo. Un altro grande incendio ha colpito Pasadena, a est. Io vivo vicino a Downtown, in un’area relativamente tranquilla, ma ho vissuto per quattro anni sul Sunset Boulevard. Proprio lì, la mia casa precedente è stata evacuata a causa di un incendio sulle colline di Hollywood. Ritrovarsi in una situazione di incertezza è stato destabilizzante, ma grazie all’esperienza del terremoto in Italia, mi sono adattato.”
Hai notato cambiamenti nella vita quotidiana a Los Angeles, come la qualità dell’aria o restrizioni particolari? Come stanno reagendo le persone intorno a te? Ci sono iniziative di solidarietà o mobilitazione tra la popolazione?
“Il primo giorno c’è stata una corsa ai supermercati, quasi come durante il Covid. La confusione era tanta: non si sapeva se l’evacuazione riguardasse tutta la città o solo alcuni distretti. Io ho ospitato amici e colleghi che erano stati evacuati. Questo clima di solidarietà è stato sorprendente per Los Angeles, una città solitamente individualista.
Anche il fatto di andare per strada e la gente che ti chiedeva come stai, ‘stay safe, stay safe’ eccetera, è una cosa che non c’è a Los Angeles, dove tutti portano avanti la propria vita ed è molto più solitaria rispetto alla cultura italiana, di una città magari come Ascoli, dove ci sono rapporti più stretti. Questa è stata una cosa che mi ha stupito.
La contea ha organizzato centri di raccolta per gli sfollati, e chi ha perso la casa ha ricevuto alloggi temporanei gratuiti tramite Airbnb.”
I ragazzi degli Heydukeyousuck sono lontani dall’incendio? Vi state preoccupando di dover evacuare le vostre case? Come è la qualità dell’aria?
“Anche se siamo lontani dai fuochi, il fumo è arrivato fino a coprire i nostri distretti. La qualità dell’aria è peggiorata drasticamente, con indici tra 200 e 300. Sono dovuto tornare a usare la mascherina per uscire. Il nostro cantante, Duke, era a Boston quando è scoppiato l’incendio, ma la sua famiglia a Palisades ha perso la casa. Questo evento è stato traumatico, e anche chi, come me, non è direttamente colpito, ne percepisce il peso emotivo.”
Gli incendi continuano a rappresentare una minaccia, con venti che potrebbero alimentare nuove fiamme. Nonostante le difficoltà, la comunità di Los Angeles ha dimostrato una resilienza straordinaria, unendo le forze per affrontare l’emergenza.
