Doppia interrogazione al sindaco di Ascoli, Fioravanti, sulla questione della sede del Tribunale e il suo futuro. Una è stata presentata dal gruppo consiliare “Noi Ascoli” e di tutti gli altri gruppi della maggioranza e l’altra dei consiglieri e delle consigliere delle forze di opposizione (Ascoli Bene Comune, Ascolto & Partecipazione e Partito Democratico). Entrambe saranno discusse nella seduta del consiglio comunale in programma il prossimo 21 gennaio.
LA MAGGIORANZA
L’interrogazione della maggioranza vede come primo firmatario Emidio Premici e poi tutti i consiglieri dei gruppi di maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Fioravanti Sindaco, Partito Popolare Piceno e Per Ascoli) e consiste nella richiesta al sindaco di aggiornamenti in merito alla vicenda che ruota attorno al Palazzo di Giustizia. “L’immobile sito in piazza Serafino Orlini, – si legge – sede del Tribunale di Ascoli Piceno, nonché gli uffici della Procura della Repubblica, della Polizia Giudiziaria e dell’Associazione Notarile delle Esecuzioni Mobiliari e Immobiliari e dell’Ordine degli Avvocati, è al centro di una vicenda giudiziaria. Attualmente di proprietà del fondo immobiliare ‘InvestiRE Sgr’, l’immobile è stato concesso in locazione al Ministero della Giustizia fino allo scorso 28 dicembre 2022 e, pertanto, dallo spirare di tale termine la proprietà ne ha richiesto la restituzione senza, tuttavia, essere tornata in possesso del bene. Da qui un
procedimento che si è concluso un anno fa con una sentenza che ha disposto la restituzione dell’immobile al suo proprietario entro il 29 dicembre 2026. Ma in attesa di quella data che fine faranno il Tribunale e gli altri uffici? “Oltre al suo valore storico e architettonico – spiega Premici – il Palazzo di Giustizia è divenuto, ancor di più dopo la chiusura della sezione distaccata di San Benedetto, uno dei centri di interesse più importanti del territorio provinciale, favorendo per la sua collocazione in pieno centro città anche il tessuto economico e sociale del quartiere. Per questo motivo – prosegue – abbiamo apprezzato il lavoro del sindaco Fioravanti che, dopo aver dichiarato in più di un’occasione la volontà politica di lavorare per mantenere il Tribunale nell’attuale sede proprio per la sua rilevanza strategica, ha avuto numerosi incontri istituzionali a più livelli per far presente la necessità di mantenere l’odierno ruolo del Palazzo di Giustizia”. Tra questi c’è quello del febbraio 2023 al Ministero della Giustizia con il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e il
Direttore Generale delle risorse materiali e delle tecnologie Massimo Orlando, dal quale ne è uscita la volontà dell’Agenzia delle Entrate di riscattare l’immobile e del Ministero di provvedere alla sua ristrutturazione, permettendo così al Tribunale di mantenere l’attuale sede. “Essendo la sentenza emanata successivamente a questo incontro e alle relative rassicurazioni – concludono i consiglieri – chiediamo al Sindaco di illustrare le strategie attuali che l’Ente intende applicare in merito al futuro del Palazzo di Giustizia, in particolare, se ci
sono novità in merito al mantenimento dell’attuale sede del Tribunale di Ascoli Piceno in piazza Serafino Orlini”.
L’OPPOSIZIONE
Anche i gruppi consiliari di opposizione, come detto, hanno presentato un’interrogazione che sarà discussa martedì sullo stato di avanzamento delle iniziative a tutela del tribunale di Ascoli Piceno a seguito della richiesta, da parte della società InvestiRE SGR proprietaria dell’immobile, della sua restituzione immediata. L’interrogazione intende “fare chiarezza sulle iniziative intraprese a risolvere la delicata questione dello sfratto del Tribunale e dei suoi uffici. La problematica, che rischia di compromettere il regolare funzionamento della giustizia nella città, rappresenta una delle principali criticità che il territorio si trova ad affrontare. “Il rischio dello sfratto immediato a seguito di un eventuale esito favorevole dell’appello presentato dalla società Investire Sgr – spiegano i consiglieri comunali Ameli, Cappelli, Dominici, Luzi, Marcucci, Nardini e Procaccini – pone in seria difficoltà l’erogazione dei servizi giudiziari fondamentali per la comunità, rendendo necessario un intervento immediato e concreto. Riteniamo sia fondamentale che l’Amministrazione comunale fornisca risposte chiare e dettagliate su quali passi siano stati già compiuti e quali siano in programma per garantire una soluzione a questa crisi. La presenza del Tribunale ad Ascoli Piceno è un presidio irrinunciabile per la giustizia e per il territorio, nonché un indotto economico non indifferente per il centro della città che si va sempre più svuotando di servizi e non possiamo permettere che questa situazione si protragga ulteriormente senza interventi risolutivi. L’interrogazione mira a ottenere informazioni precise su diversi punti: le azioni concrete intraprese dall’Amministrazione comunale per affrontare l’eventuale sfratto; gli eventuali contatti avviati con il Ministero della Giustizia, il Demanio e gli altri enti competenti; la ricerca di soluzioni alternative, come la disponibilità di nuove sedi idonee per ospitare il Tribunale e i suoi uffici; le tempistiche previste per risolvere definitivamente la questione”. L’opposizione sottolinea inoltre “l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo con tutte le istituzioni coinvolte, compresi i rappresentanti del sistema giudiziario locale, per individuare una soluzione condivisa che tuteli i diritti dei cittadini e la funzionalità del sistema giuridico. Chiediamo all’Amministrazione di agire con urgenza, trasparenza e condivisione, fornendo al Consiglio Comunale, ai sottoscritti e alla cittadinanza un quadro chiaro della situazione attuale e delle strategie future. La giustizia è un pilastro fondamentale della nostra società e merita la massima attenzione da parte di tutti,” hanno concluso i rappresentanti dell’opposizione. In attesa di una risposta ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale, i gruppi di opposizione si dichiarano pronti a collaborare nelle commissioni preposte per individuare soluzioni efficaci e condivise”.