FIlarmonici Agostini illustra i risultati della ricerca storicaNel giorno in cui Ascoli diventa  “capitale delle maschere storiche italiane, arriva anche la conferma  che il Carnevale ascolano è certamente uno dei più antichi Carnevali a livello nazionale, con riscontri documentali che ne confermano l’esistenza già dal 1229. Il tutto grazie al grande lavoro di ricerca portato a termine meticolosamente dal dottor Augusto Agostini, ripartendo dagli approfondimenti precedenti di Luca Luna e del presidente dell’associazione “Il Carnevale di Ascoli”  Marco Olori, e illustrata in mattinata al teatro Filarmonici. Una giornata da incorniciare, dunque, quella di oggi (a parte la pioggia), per il Carnevale di Ascoli, grazie al grande lavoro organizzativo del direttivo dell’associazione stessa, col sostegno delle istituzioni (dall’Amministrazione comunale alla Regione Marche, al Bim Tronto, alla Camera di Commercio delle Marche e alla Fondazione Carisap).

 

Le maschere storiche sul palco del FilarmoniciL’evento di questa mattina al teatro Filarmonici, presentato dalla giornalista Veruska Cestarelli e diffuso anche in diretta streaming grazie alla Xentek Produzioni Video sulla pagina facebook del Carnevale di Ascoli, contraddistinto anche da performance attoriali che hanno coinvolto il pubblico presente, si è aperto – dopo gli interventi del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, del commissario per la ricostruzione Guido Castelli, dell’assessore regionale Andrea Antonini e del presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini – con la presentazione sul palco delle numerose maschere storiche provenienti da ogni parte d’Italia. A seguire, sono saliti sul palco Re Carnevale (Enrico Petrucci), e le maschere storiche ascolane Buonumor Favorito (Amedeo Lanciotti) e Lu Sfrigne (Roberto Lauretani) con i nuovi costumi, curati nei minimi particolari sulla base di una ricerca storica  in raccordo col professor Stefano Papetti, dall’azienda Graziano Ricami (che ha voluto donarli) e realizzati da Ety Cicioni per i Sarti del Borgo (che realizzano anche gli abiti delle guardie svizzere del Papa).

E’ arrivato poi il momento clou dell’evento con la sapiente e coinvolgente relazione dell’autore della ricerca storica Augusto Agostini che ha portato a determinare con una ricca documentazione, quasi interamente resa disponibile dall’Archivio di Stato di Ascoli, una data certa, andando indietro nel tempo, dell’esistenza del Carnevale di Ascoli dal 18 gennaio 1229, confermata da una pergamena. Facendone, quindi, uno dei più antichi Carnevali d’Italia. Un risultato di grandissimo valore e prestigio.

IL PROGRAMMA

Il programma è poi proseguito, seppur condizionato dal maltempo, con l’inaugurazione della mostra fotografica alla Sala Cola d’Amatrice con le opere di Sandro Riga (che sarà visitabile anche domani) a raccontare per immagini la storia del Carnevale ascolano. Poi c’è stata la visita all’archivio storico di Benedetto Luigi Compagnoni, responsabile della Soprintendenza bibliografica e archivistica delle Marche che ha garantito un importante supporto per consentire, con l’associazione “Il Carnevale di Ascoli” capofila, la digitalizzazione di tutte le foto relative alla kermesse carnascialesca e ad altre immagini del passato importanti per la città, i suoi eventi principali e le sue realtà. Infine, la chiusura dell’evento con la cena e il ballo al Caffè Meletti. Impeccabile il servizio di trasporto degli ospiti dagli hotel al centro e ritorno offerto dalla Start, la società di trasporto pubblico locale.

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