di Luca Marcolini
Dietro questo taglio del nastro che “riapre” un reparto di Urologia con la U maiuscola – dopo che l’implacabile pandemia, nel 2020, l’aveva brutalmente cancellato – c’è tanto di più rispetto ad una semplice insegna o al recupero di spazi e di letti al quarto piano del Mazzoni.
La chiave di lettura è indiscutibilmente la parola “continuità”. La verità, infatti, è che dietro quella sforbiciata accolta con gli applausi dei presenti, c’è un lungo, duro e fruttuoso lavoro di squadra che parte da lontano. Da circa un anno e mezzo fa. Quando, cioè, sotto la direzione di Nicoletta Natalini (congedatasi di recente per un altrettanto prestigioso incarico all’Ausl di Ferrara che l’ha di fatto riavvicinata agli affetti familiari), insieme a un valido management, si è iniziato a testa bassa a disegnare il percorso per raggiungere un obiettivo fortemente auspicato dai pazienti, dal territorio: la riapertura di Urologia. Un “gioiello” sanitario che torna a brillare e si incastona perfettamente nella strategia complessiva dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli.
Il reparto era stato chiuso nel 2020 a causa della pandemia e ora torna al servizio dei cittadini
Una delle tappe più importanti, finora, del viaggio di questa neonata Ast picena che, atto aziendale sottobraccio, avanza ora verso altri obiettivi nel segno, fondamentale, della continuità. Il navigatore, impostato dalla Natalini insieme al proprio staff sin dall’inizio, permetterà ora di continuare questo viaggio verso un graduale innalzamento della qualità dei servizi e delle attività sanitarie nel Piceno grazie proprio alla continuità che il team già collaudato e dimostratosi affidabilissimo sta garantendo con la direzione di Maria Bernadette Di Sciascio (già direttrice sanitaria), affiancata dalla direttrice amministrativa Paola D’Eugenio e da quella socio-sanitaria Sonia Cicero insieme alle importanti figure già al lavoro negli altri ruoli apicali.
Urologia, diciamolo senza peli sulla lingua, oggi rappresenta la dimostrazione tangibile che con un progetto ben definito, idee, risorse umane e professionalità si può andare davvero lontano. Su questo versante, indubbiamente, pesano e incidono notevolmente anche la presenza e le qualità del professor Giulio Milanese che, nel ruolo di primario, sempre raccordandosi con la direzione generale, ha costruito una squadra di medici e infermieri di alto livello. Come dimostrano i quasi mille interventi chirurgici in ambito urologico dell’ultimo anno.
Aldilà delle parole, delle opinioni e delle contrapposte posizioni, oggi il Piceno non può che gioire per un ritrovato e potenziato reparto che significa davvero tanto per la Sanità picena. Una Sanità che vuole continuare a coniugare qualità dei servizi e massima attenzione al paziente.