L’Istituto Superiore di Studi Medievali “Cecco d’Ascoli”, in collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno e con il consueto supporto della Fondazione CARISAP, della Regione Marche, del MIC DGERIC – Ministero della Cultura, Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali nonché con il convinto sostegno della Libreria Rinascita – Librati Editore, comunica che sabato 1 marzo alle ore 17.00 presso la Sala della Ragione del Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno verrà presentato il secondo volume della collana “Storia di Ascoli” – “Il Medioevo” che vedrà la presenza, in qualità di relatore principale, del prof. Duccio Balestracci, docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Siena; parteciperanno, oltre alle autorità, in rappresentanza della città di Ascoli Piceno, anche il trio di illustri curatori scientifici, già membri della Giuria del Premio Internazionale Ascoli Piceno, prof. Antonio Rigon, già docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Padova nonché presidente della suddetta Giuria, il prof. Roberto Lambertini, docente di Storia medievale presso l’Università degli studi di Macerata ed il prof. Giuliano Pinto, già docente di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Firenze. Ricordiamo che scopo precipuo della collana è di restituire alla città di Ascoli l’orgoglio della vita cittadina, a partire dalle sue origini, un lungo periodo della storia che l’hanno vista sempre protagonista dei grandi cambiamenti avvenuti nei secoli, con un debito riferimento alle vicende economiche, sociali e politiche.
Questo volume, come descritto in maniera mirabile dalla dr.ssa Elia Calilli, Vice Presidente e, successivamente, Presidente ff. dell’Istituto, fa riemergere e focalizza, mirabilmente, negli accurati saggi che lo compongono, il corale affresco di una poliedrica cultura inalienabile, quale, appunto, quella medievale, ancora così intatta e pulsante nel tessuto connettivo di questa città, declinata nelle sue variegate testimonianze documentarie, artistiche, architettoniche ed epigrafiche rese accessibili e fruibili quali vitali strumenti di ri-composizione di un prezioso, inobliabile Unicum, ripercorso e filtrato attraverso l’ancoraggio e la scientificità degli ambiti preposti, assicurati dall’autorevole, preziosa supervisione dei curatori.