Dopo le prime mosse di un comitato spontaneo, qualche mese fa, e la volontà di percorrere quello stesso cammino espressa da Fratelli d’Italia attraverso il recente congresso comunale del partito, adesso il discorso relativo all’ipotesi di una fusione tra i comuni di Ascoli e Folignano prende ulteriore consistenza. Del tema, importante anche nell’ottica dell’integrazione per il miglioramento dei servizi e per l’ottenimento di maggiori finanziamenti governativi, si parlerà ancora venerdì prossimo, 11 aprile, a Palazzo dei capitani alle ore 18, con interventi del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, del presidente del Coordinamento nazionale fusione Comuni Antonello Barbieri, del presidente di Bim Tronto Luigi Contisciani, del rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gianluca Gregori, dell’esperto in fusioni di Comuni Co-Gruppo Federico Gusmeroli, del vice presidente del Coordinamento nazionale fusione Comuni Guido Benigni e, per Unisalento, l’esperto in Direzione e governo degli enti locali Luigino Sergio. Titolo dell’incontro è “Fusione dei Comuni: quali opportunità per il territorio?”.
Si lavora concretamente, dunque, per l’ipotesi di un eventuale accorpamento dei Comuni di Ascoli e Folignano al fine di fronteggiare con maggiori garanzie il futuro ottenendo vantaggi economici, fiscali e in termini di servizi. L’obiettivo sarebbe l’unificazione per arrivare a creare un maxi-ente, pur mantenendo le attuali sedi municipali, che unirebbe i due territori pesando di più e ottenendo anche maggiori finanziamenti (si tratterebbe di circa 2 milioni in più all’anno per 15 anni) da reinvestire per la collettività accrescendo anche il “peso” a livello demografico e con conseguente possibilità di una riduzione delle imposte. Un percorso che aveva già avuto l’endorsement del sindaco ascolano Marco Fioravanti.