Folta partecipazione alla presentazione del libro “La Cartiera Mondadori di Ascoli Piceno” di Ludovico Romagno e Giulia Menzietti, docenti UNICAM, tenuto presso la sede di Centauroos, la start-up innovativa di cui l’impresa Panichi è socia. Partecipata, commovente e molto sentita, l’uscita del volume redatto dai due accademici che oltre l’indiscusso valore architettonico e storico ha ricordato l’epopea di un’epoca industriale ascolana. Tante testimonianze spontanee, forte il coinvolgimento della pubblico, un coinvolgimento autentico grazie a un lavoro che ha restituito attenzione alla memoria di un realtà che ha fatto la storia del nostro territorio. Il gruppo Panichi ha contribuito alla realizzazione del libro sostenendo la produzione, e la presentazione ospitata negli spazi Centauroos, la start-up innovativa, una porzione dell’edificio ex-Cartiera, esempio di riutilizzazione e prospettiva futura è stato il giusto corollario all’iniziativa editoriale. Il volume si è concentrato sulla storia dell’ex Cartiera Mondadori, edificio realizzato nel 1964 ad Ascoli Piceno. La proprietà della fabbrica è della Mondadori fino al 1990, per poi passare all’imprenditore Sottrici, quindi in gestione alla multinazionale Ahlstrom fino alla chiusura avvenuta nel 2008. L’ex Mondadori ha sempre ricoperto un ruolo cruciale tra i cittadini di Ascoli Piceno e dintorni, sino a diventare un elemento identitario per la comunità dei lavoratori, e non solo. Dalla ricerca emerge l’importanza della fabbrica in termini occupazionali e per il nuovo modello lavorativo introdotto dalla gestione di Arnoldo Mondadori, molto sensibile alla dimensione sociale e assistenziale dei dipendenti. L’imponente edificio, progettato dall’architetto svizzero Armin Meili, rappresenta una testimonianza dell’archeologia industriale del territorio e, nonostante il suo attuale stato di abbandono, esprime ancora un disegno e un’eleganza formale difficilmente riscontrabili nelle circostanti strutture produttive. Da ciò la necessità di ricostruire la sua storia e di rileggere l’edificio nelle sue relazioni, reali e potenziali, con la comunità e il territorio.