Roberta FaraottiL’ITS Marche Academy avvierà a in autunno un nuovo percorso formativo, con sede in Ascoli Piceno: quello di tecnico superiore in ambito digitale dal titolo Fabbrica Digitale, tra Business Intelligence e Cybersecurity. Un iter nato anche in quest’occasione grazie allo stimolo portato da Confindustria Ascoli Piceno ed in particolare dalla sezione terziario innovativo che, raccogliendo le principali aziende in ambito di competenze digitali, aveva nei mesi scorsi lavorato a stretto contatto con la governance dell’ITS per la stesura di un primo modulo didattico in grado di rispondere alle numerose e crescenti esigenze formative ed occupazionali che un settore come questo, in continua evoluzione, richiede. Il percorso che verrà presentato già a partire dai prossimi giorni con l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani a queste scuole d’eccellenza ad alta specializzazione, parallele ai percorsi universitari, che erogano corsi academy post diploma della durata di due anni, riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione e Merito con un titolo di studio di 5° livello EQF (European Qualifications Framework) e che sono sempre più richiesti. Infatti è utile sottolineare che, dati alla mano, i percorsi ITS generano un livello di occupazione che raggiunge il 95% dei diplomati. Un totale di 1800 ore di cui 720 di stage direttamente in azienda e curati dalla docenza di specialisti che già operano presso le stesse imprese che poi potranno anche offrire l’occupazione. Tra queste ci sono già importanti realtà locali quali Ip Telecom Srl, Nanosystems Srl, Roxor Srl, Selda Informatica Srl, Tecnodata Srl, Teknonet Srl, Webeing e ulteriori aziende che hanno manifestato interesse ad aderire alla Fondazione per far parte del comitato tecnico che ne coordinerà gli aspetti operativi e didattici. “L’investimento nella formazione – spiega il sindaco Marco Fioravanti – è fondamentale per un territorio che vuole rendersi attrattivo e dare opportunità di impiego ai suoi giovani. Questo percorso attivato da ITS e Confindustria, in particolare, si inserisce in un comparto in grande sviluppo e con enormi prospettive di crescita, che quindi può garantire un’occupazione a coloro che avranno le giuste competenze. Dare risposta alle richieste delle aziende di personale qualificato è il modo migliore per creare opportunità di lavoro e creare un legame virtuoso tra il mondo dell’impresa e quello della formazione.” “Un successo – secondo la Vice Presidente, Roberta Faraotti – che dimostra come il partenariato pubblico-privato può funzionare quando c’è la vicinanza delle imprese perché permette alle stesse di partecipare direttamente ai processi decisionali, requisito fondamentale per dare un punto di atterraggio concreto al termine dei percorsi formativi che sono plasmati effettivamente sulla base delle esigenze occupazionali. Questo territorio era rimasto privo di una formazione specifica in quest’ambito e questo iter cerca in qualche modo di colmare questa lacuna. L’auspicio è quindi che molte altre aziende del settore possano accogliere la proposta della Fondazione ed ampliarne la valenza in chiave di prospettiva lavorativa.” “Nella promozione di questo nuovo percorso – dichiara la direttrice della sede di Ascoli Piceno, Patrizia Palanca – che sarà incentrato su tecnologie all’avanguardia nell’ambito della programmazione software, machine learning, data science e addestramento di intelligenze artificiali, faremo anche leva sulla possibilità di attivare durante il percorso l’apprendistato duale, ovvero una tipologia di contratto che prevede la concomitanza di istruzione e formazione professionale e che non andrebbe a pregiudicare le esigenze dell’azienda pur consentendo al corsista di diplomarsi con la certificazione delle competenze corrispondente al V livello del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) nonché, nel caso di specie, anche della certificazione ICDL (International Computer Driving Licence) ossia la c.d. patente internazionale per l’uso del computer.” Secondo il presidente della sezione Terziario Innovativo di Confindustria Ascoli Piceno, Enrico Corinti, “è fondamentale offrire questa formazione non solo a vantaggio dei giovani che potranno trovare occupazione presso le aziende che operano nella digitalizzazione, che sono comunque molte e complementari, dalle web agencies agli sviluppatori di softwares, dagli integratori di business intelligence ai gestori delle reti e delle comunicazioni, ma specialmente perché anche aldilà di queste, i profili IT sono sempre più richiesti in tutte le imprese che sempre più comprendono l’importanza di dotarsi di figure interne qualificate che diventeranno interfaccia con noi operatori del settore, facendo un fondamentale lavoro di mediazione culturale, traducendo i bisogni interni in richieste all’esterno e viceversa sapendo proporre all’azienda le soluzioni idonee a soddisfare quelle esigenze.”

 

 

 

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