Dopo il pareggio ricco di emozioni contro il Chieti al Del Duca, abbiamo raccolto le impressioni di Simone Seccardini, che ha analizzato la prestazione della squadra e presentato la prossima sfida in casa della Vigor Senigallia. Tra consapevolezze, rammarichi e voglia di continuare a crescere, ecco le sue parole.
A mente fredda cosa ti porti dietro dalla partita al Del Duca contro il Chieti, sia a livello emotivo che sportivo?
“Quella contro il Chieti al Del Duca è stata una gara davvero emozionante, una prima volta che resterà sicuramente impressa. Abbiamo disputato un’ottima partita e dispiace non aver portato a casa l’intera posta in palio. Resta comunque la consapevolezza di aver fatto una prestazione di livello in un contesto speciale”.
A Senigallia una partita difficile contro una squadra con una rosa importante. Che tipo di match ti aspetti?
“Ci aspetterà una partita difficile, contro una squadra che può contare su una rosa importante. Arrivano a questo match dopo una vittoria pesante in trasferta contro l’Aquila. Il Senigallia ha a disposizione giocatori capaci di determinare la gara in qualsiasi momento. Servirà una prestazione attenta, intensa e di grande sacrificio da parte di tutti”.
40 punti a 4 giornate dal termine. Stesso bottino dello scorso anno. In cosa è cresciuta però questa squadra? Dove può ancora migliorare?
“Aver raggiunto i 40 punti con ancora quattro giornate da disputare, eguagliando il bottino dello scorso anno, è sicuramente un dato positivo. Ma va anche sottolineato che rispetto alla passata stagione il grado di difficoltà del campionato è aumentato. È infatti cambiata la regola degli under, passando da quattro a tre, e si sono aggiunte piazze blasonate che hanno reso ogni partita ancora più combattuta. Siamo cresciuti sotto tanti aspetti, ma c’è anche un po’ di rammarico per qualche punto perso per strada in maniera immeritata, spesso per un pizzico di inesperienza. Detto questo, siamo consapevoli di essere sulla strada giusta e convinti che ci siano ancora margini di miglioramento”.
