Duro faccia a faccia tra i sindacati e il presidente della Start Luigi Merli. I primi a lanciare il sasso nello stagno e ad infiammare la discussione sono stati rappresentanti dei lavoratori che con una lettera aperta inviata ai sindaci di Ascoli e San Benedetto e al presidente della Provincia, hanno voluto mettere in risalto alcune disfunzioni all’interno della società di trasporto publlico del Piceno. «Negli ultimi anni l’azienda è divenuta terreno in cui nelle nomine degli amministratori prevalgono gli interessi politico-partitici a scapito delle competenze – si legge nella nota sindacale -. Non possiamo certamente essere partecipi silenziosi di tutto ciò e questo ci impone di lanciare un grido di allarme affinché la collettività sia consapevole del declino dell’azienda pubblica con ripercussioni negative sia in termini economici che di servizi offerti per i suoi cittadini». Una dura presa di posizione che arriva alla vigilia dell’approvazione del bilancio che sancirà il termine del mandato del consiglio di amministrazione e con esso anche quello del direttore generale. «Le numerose problematiche furono esposte dalle Rsu e dalle organizzazioni sindacali all’atto dell’insediamento del nuovo cda: la sbandierata disponibilità ad affrontare le criticità congiuntamente, ad oggi nonostante le promesse e le ripetute sollecitazioni, è rimasta lettera morta». Sono delusi i sindacati che attaccano: «da circa un anno non viene più effettuato il lavaggio esterno delle vetture del deposito di Ascoli» si legge nella nota sindacale in cui si ribadisce anche «l’inadeguatezza della pulizia interna dei mezzi con totale mancanza delle sanificazioni di tutto il parco autobus esistente alla Start SpA». «Le numerose problematiche furono esposte dalle Rsu e dalle organizzazioni sindacali all’atto dell’insediamento del nuovo cda: la sbandierata disponibilità ad affrontare le criticità congiuntamente, ad oggi nonostante le promesse e le ripetute sollecitazioni, è rimasta lettera morta – scrivono i sindacati -. Esiste, poi, una inarrestabile e sempre più dilagante evasione. Si erano sviluppati progetti come la bigliettazione a bordo, ma tutti sono rimasti sulla carta. Totale è l’assenza di programmazione e ad oggi, nonostante una crisi economica e gestionale, non è mai stato elaborato un piano di risanamento». Così come l’ipotizzato raddoppio del numero di agenzie per la vendita degli abbonamenti non è stato mai attuato. Ma tra i problemi più impellenti c’è senza dubbio la riorganizzazione dell’officina che «è rimasta una promessa, e l’attuale disorganizzazione comporta ripercussioni negative sul normale svolgimento del servizio, con quotidiani guasti dovuti all’assenza di manutenzione programmata». I sindacati lamentano, inoltre, la mancanza di collaborazione tra i diversi uffici che «compromette l’organizzazione del lavoro ed amplifica i disservizi per i cittadini». Da tutto ciò nasce l’appello ai tre destinatari della lettera aperta. «Di fronte allo stallo e alla totale indifferenza degli amministratori nell’affrontare i problemi, risulta a noi evidente richiamare i soci pubblici della Start ad intervenire affinché si attui una radicale inversione di tendenza in vista dei prossimi affidamenti del servizio pubblico».
A stretto giro, non si è fatta attendere la risposta del presidente Luigi Merli che ha ribattuto punto su punto ai sindacati. «Questo cda si è insediato solo un anno fa – attacca Merli – e il sindacato, che ha assistito senza colpo ferire ad anni di amministrazioni irresponsabili e gravemente lesive degli interessi aziendali che hanno portato ad incriminazioni penali verso l’ex direttore ed ex agenzie di vendita titoli e ad azioni di responsabilità deliberate dai soci verso i precedenti amministratori, accusa l’attuale amministrazione di non aver risolto alcuno dei problemi aziendali dimostrando di non conoscere neanche quello che è stato fatto e che si sta realizzando pur tra mille difficoltà». «Un anno fa il problema principale era la difficoltà nell’assicurare il regolare pagamento degli stipendi ai dipendenti ma con un attenta politica finanziaria siamo sempre riusciti a garantire i regolari pagamenti» spiega il presidente della società di trasporto pubblico del Piceno che poi ribatte punto su punto alle lamentele delle quattro sigle sindacali. «In merito al mancato funzionamento dell’Impianto di lavaggio autobus – evidenzia Merli – il sindacato sa che l’Impianto era istallato da oltre 20 anni e sa anche che, a seguito di gara nazionale, è stato acquistato un nuovo e più performante impianto di lavaggio che si sta istallando ed entro fine mese sarà operativo. In ogni caso in questo periodo il lavaggio esterno è stato effettuato manualmente. Per quanto riguarda la mancata sanificazione dei mezzi, il sindacato non è informato visto che per la prima volta il cda ha commissionato un Programma straordinario di sanificazione degli autobus da ripetere ogni 6 mesi». Anche il progetto di ampliamento della rete di vendita è in via di completamento e sono state già individuate 13 nuove agenzie che stanno sottoscrivendo i relativi contratti facendo in modo che si passi da 13 a 26 agenzie sul territorio provinciale.
Altra nota dolente lamentata da Cgil, Cisl, Uil e Ugl era quella dell’officina e dei bus. «Il progetto della ampliamento dell’officina di Ascoli e del nuovo magazzino centrale è in via di completamento – sostiene Merli – e si è in attesa solo del rilascio dei locali da parte del Comune di Ascoli. Sicuramente il parco autobus presenta una situazione deficitaria ma ciò non è sicuramente imputabile a questo Consiglio ed il Sindacato sa perfettamente che la Regione Marche non ha assegnato alcun contributo per l’acquisto di autobus negli anni 2015 e 2016. Ma questo cda ha già approvato un piano straordinario di acquisto di ben 26 autobus di cui 12 urbani e 14 extraurbani con una compartecipazione alla spesa da parte di Start di oltre 2 milioni di Euro. In ogni caso abbiamo proceduto in ogni caso a vendere gli autobus più vetusti e ad acquistare 4 autobus urbani euro 5 ed un autobus da noleggio euro 6».
«Sicuramente non crediamo di aver risolto tutti i problemi dell’azienda in un solo anno – conclude Merli – ed in particolare rimane la problematica del controllo a bordo dei mezzi che non ha ancora trovato una soluzione soddisfacente».