Sono stati ascoltati i consulenti indicati dal Pm e i testimoni di parte civile nell’udienza del processo che vede due medici dell’ospedale Mazzoni di Ascoli imputati di omicidio colposo per la morte di Francesca Sophia Marcozzi, la bimba di sedici mesi deceduta il 30 giugno del 2012 a seguito di un volvolo intestinale che ne causò il decesso. Davanti al giudice Marco Bartoli è comparso il professor Guiduccio Ballati, il consulente di parte che ha redatto la perizia che ha fatto riaprire il processo che ha ribadito ha ribadito quanto affermato nella sua perizia, ovvero che, per la sintomatologia riscontrata e tenuto conto anche della patologie pregresse della bambina, si sarebbe dovuta eseguire subito una radiografia all’addome che avrebbe consentito di fare una diagnosi tempestiva e, quindi, di salvare la vita a Francesca Sophia. Inoltre, sono stati ascoltati anche il medico legale Cingolani e il neonatologo De Maria che hanno confermato le loro relazioni e hanno chiarito anche alcuni aspetti legati essenzialmente ai tempi di intervento da parte dei medici del Mazzoni che avrebbero potuto rivelarsi determinanti per salvare la vita alla piccola Francesca Sophia. Infine, è stata ascoltata dal giudice anche Fernanda Cinaglia, la nonna materna della bambina che ha raccontato di aver assistito, nella mattina del 30 giugno di cinque anni fa, ad un colloquio tra la figlia e un medico dell’ospedale pediatrico Mayer di Firenze dove Francesca Sophia era stata curata subito dopo la nascita, in cui lo specialista si era detto disponibile a parlare con qualche collega del Mazzoni per valutare la situazione. La nonna nel corso della sua testimonianza resa ieri ha dichiarato che nessuno dei medici del Mazzoni volle parlare con il collega dell’ospedale di Firenze. Il processo è stato aggiornato al prossimo 16 ottobre quando verranno ascoltati i testimoni indicati dai difensori dei due medici.