Turismo e dati ufficiali: nel 2016 ad Ascoli calo del 12% per il terremoto

L’effetto-terremoto si è fatto sentire anche sui dati del turismo in maniera inequivocabile. Un effetto che ovviamente ha portato ad un calo di arrivi e presenze più netto nel capoluogo piceno, dove gli arrivi sono scesi, secondo i dati ufficiali del 2016 finalmente pubblicati dalla Regione, dai 42.644 del 2015 ai 39.039 dello scorso anno, quando proprio nella parte conclusiva della stagione estiva, è arrivato il sisma a stravolgere tutto e mettere in fuga i visitatori. Con le presenze scese, sempre ad Ascoli, dalle  174.776 del 2015 alle 159.703 dell’anno scorso. A conti fatti, in un anno il decremento è stato di 3.605 visitatori in meno e 15.703 pernottamenti in meno, ad Ascoli-città, in un 2016 flagellato dal terremoto nella sua parte finale. A livello provinciale, invece, gli arrivi sono stati 378.878 e le presenze 2.140.510 contro i 381.363 arrivi e i 2.106.903 di presenze. Con un calo di presenze che, in realtà, si è avvertito soprattutto ad agosto e settembre con rispettivamente 100.000 e 50.000 pernottamenti in meno. In pratica, sono scesi i visitatori, nel Piceno, ma sono aumentati i pernottamenti, quindi ciascun turista è rimasto per più tempo. Il tutto andando comunque a considerare che va tenuto conto anche del dato inquinato dalla presenza prolungata di diversi ascolani che, per timore, hanno scelto di sistemarsi in hotel lungo la costa pur non avendo la casa inagibile.

IL CAPOLUOGO

Un contraccolpo, dunque, è stato indiscutibilmente registrato nelle zone del Piceno colpite dal terremoto e, nello specifico, come anticipato, anche nel capoluogo. E lo dimostrano proprio i numeri ufficiali che, con quei 3.605 visitatori in meno sotto le cento torri, fanno registrare un calo del 12% dal punto di vista degli arrivi. Così come, per quel che riguarda le presenze e, quindi, il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive ascolane nell’arco dello scorso anno, il decremento è stato di 15.073 notti in meno trascorse ad Ascoli che, in percentuale, rispetto alle 174.776 presenze registrate nel 2015, rappresenta una flessione di quasi il 12% anche da questo punto di vista. Con i turisti che, complessivamente, hanno trascorso in città 159.703 notti in hotel o altre strutture ricettive.

IL PICENO

In uno scenario che vede, comunque, una flessione evidente su Ascoli-città, il territorio provinciale sembra sostanzialmente aver limitato le ripercussioni del terremoto, addirittura con un incremento, seppur lieve (circa 2000 unità) di visitatori nel corso del 2016. Dati alla mano, 194.687 sono stati gli arrivi e 1.074.241 le presenze, rispetto ai 192.540 arrivi e alle 998.997 presenze del 2015. La sostanziale tenuta del Piceno in termini numerici, invece, si legge attraverso il dato degli arrivi, che sono stati 378.868 e delle presenze che sono arrivate a 2.140.510, rispetto ai 381.363 arrivi alle 2.106.903 presenze. E’ chiaro, come già accennato, che il dato totale è inclusivo anche di tutti quei pernottamenti che, in realtà, riguardano quegli ascolani che per alcuni mesi – subito dopo il sisma – hanno deciso di dormire in strutture della costa, salvando quindi anche il dato di San Benedetto, per timore delle scosse, pur non avendo subito danni all’abitazione. E il fenomeno, di fatto, falsa proprio questo dato complessivo, come si capisce dal divario più netto tra arrivi e presenze. Quello che comunque può essere letto ulteriormente in questi dati è che anche il positivo andamento dei mesi precedenti il terremoto, ovvero giugno, luglio e quasi tutto agosto, hanno fatto un po’ da salvagente, in termini numerici, alla stagione turistica dello scorso anno.

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