Società partecipate, a settembre si decide. Verifiche anche sul personale in esubero

Società partecipate comunali, a settembre si decide. Si stringe la cinghia e anche le società partecipate dell’Arengo ora finiscono nella morsa delle nuove normative che prevedono un giro di vite sia sotto l’aspetto economico  che per quel che riguarda la razionalizzazione del personale. Ed ecco allora che arrivano i primi provvedimenti in attesa del termine ultimo per tracciare il futuro di tutte le partecipazioni comunali, ovvero il prossimo 30 settembre. Entro quella data, infatti, l’Arengo dovrà esprimersi con il Piano definitivo di razionalizzazione delle società con quote comunali. Un discorso che, in questa prima fase, vede coinvolte la Piceno gas vendita, la Sat e l’Ascoli reti gas: le prime due per la cessione definitiva di tutte le quote e la terza per quanto riguarda l’eventuale eccedenza di personale (rispetto ai parametri previsti dalla nuova normativa). Con l’eventuale ipotesi di dover ridurre l’organico e inserire i dipendenti in eccesso in una lista di mobilità regionale per una eventuale ricollocazione.

Le nuove normative parlano chiaro: entro la fine di settembre, gli enti (e quindi anche l’Arengo) devono effettuare una ricognizione straordinaria di tutte le partecipazioni e devono inviare la relativa delibera alla Corte dei conti nonché all’apposita struttura per il controllo e il monitoraggio prevista dal decreto governativo. Tutto questo indicando le società da alienare o oggetto di operazioni di razionalizzazione, fusione o soppressione anche mediante messa in liquidazione o cessione. E l’eventuale vendita di quote dovrà avvenire entro l’1 ottobre 2018. Nel caso in cui la ricognizione non fosse effettuata entro il termine previsto, l’ente non potrebbe esercitare i diritti nei confronti della società. Insomma, non si scherza più e l’Arengo dovrà obbligatoriamente presentare la ricognizione sulle partecipate e le relative decisioni entro il termine perentorio del prossimo 30 settembre. E oviamente, nel decreto in materia si inseriscono i parametri per indirizzare le scelte da fare come, ad esempio, le finalità delle varie società e la loro caratteristica di servizio di interesse generale o meno.

L’Arengo, alla luce delle nuove regole, si è già mosso con un indirizzo del consiglio comunale che prevede le prime scelte riguardanti, come detto, la Piceno gas vendita, la Sat (Società aeroporto Tronto) e l’Ascoli reti gas, ovvero la società che gestisce la rete di distribuzione del gas sul territorio comunale. Per tutte le altre società, invece, ogni decisione viene rimandata ad un atto successivo da disporre entro fine settembre. Per quel che riguarda la Piceno gas, di fatto si procederà alla cessione delle quote rimanenti, in realtà in capo all’altra partecipata dell’Arengo, ovvero l’Ascoli reti gas, per una quota attuale del 10%. Ebbene, dopo la vendita in due tranche del 90% delle quote alla società Estra (che si è aggiudicata l’apposita gara), adesso l’Arengo si prepara ai saluti, predisponendo la cessione delle quote rimanenti e dando il via libera, quindi, ad una Piceno gas completamente privatizzata. In questo modo, l’Amministrazione comunale ascolana uscirà definitivamente dal settore del mercato del gas che tanto aveva portato nelle casse dell’ente in questi anni. A quel punto, la Piceno gas diverrà una delle tante società private in concorrenza sul libero mercato.

L’altra operazione di vendita delle quote riguarderà di certo anche la Sat, ovvero la società aeroporto del Tronto nella quale il Comune ascolano detiene il 5,56% delle quote. Il capitale sociale è di 9 milioni di euro e la società (con bilanci in lieve perdita ogni anno) si occupa di promozione, realizzazione e gestione di avio superfici, eliporti ed aeroporti nell’ambito della provincia di Ascoli e sul territorio nazionale. In realtà c’è un piano industriale che prevede interventi di allungamento e ampliamento dell’attuale  aviosuperficie a Monteprandone, con investimenti per oltre 7 milioni di euro, ma i tempi di realizzazione non sono stimabili. Anche in questo caso, l’addio dell’Arengo è dettato dal fatto che la partecipazione non rientra nei parametri di quelle per servizi di interessi generali.

L’altro provvedimento che l’Arengo ha deciso di adottare, sulla scorta delle modifiche normative in materia, è quella di una ricognizione del personale dell’Ascoli reti gas, ovvero della società interamente dell’Arengo che è proprietaria delle reti di distribuzione del gas sul territorio comunale. L’obiettivo è quello di verificare l’eventuale eccedenza di personale per poi procedere con l’eventuale segnalazione agli organismi precedenti per gli eventuali provvedimenti in caso di esuberi. Per le altre società, invece, l’Arengo prende tempo per poi decidere entro il 30 settembre.

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