Modifiche in arrivo, stando alle voci di corridoio, per il pacchetto terremoto inserito nel testo della legge di bilancio 2018 che arriverà domani in Parlamento. Modificge che, – seppur non ce ne sia traccia nella comunicazione ufficiale del Governo di lunedì scorso – dovrebbero andare modificare alcune delle misure legate al terremoto che stanno mettendo in difficoltà territori come quello ascolano, partendo dall’ulteriore proroga per sopralluoghi e richieste di contributi, per i contributi di autonoma sistemazione e, ancora, per la penalizzante zona franca urbana per molte attività ascolane. E su questo fronte, tra l’altro, ci sarebbe anche una pressione da parte di operatori commerciali e associazioni di categoria che sarebbero sfociate già in un primo colloquio tra il sindaco Castelli e il commissario per il terremoto Paola De Micheli.
Una delle modifiche che dovrebbero essere inserite nel nuovo pacchetto-terremoto, inserito nella legge di bilancio dello Stato, è quella riguardante la proroga dei termini per poter consentire, in città come Ascoli laddove mancano ancora centinaia di verifiche, di far slittare la scadenza dal 31 dicembre al 31 marzo 2018. Un lasso di tempo che dovrebbe consentire di concludere tutti i sopralluoghi garantendo anche la possibilità ai cittadini con abitazione inagibile di presentare la relativa domanda di contributo per la sistemazione. Basti pensare che al momento, nel capoluogo piceno, sono circa 300 gli aggregati di più edifici da sottoporre a verifica. E da qui al 31 dicembre, considerando anche le feste natalizie, resterebbero due mesi scarsi.
Altra misura post-terremoto su cui il commissario De Micheli intenderebbe mettere le mani, per una modifica, sarebbe quella relativa ai contributi di autonoma sistemazione, ovvero i Cas. In questo caso, l’intenzione sembra essere quella di condizionare la prosecuzione dell’erogazione del contributo alla presentazione delle domande di riparazione. Chi non presenterà domanda per la sistemazione dell’immobile inagibile entro il 31 marzo (in caso di proroga confermata), potrebbe perdere il contributo. L’obiettivo, quindi, sarebbe quello di spingere all’immediata sistemazione delle case, almeno nel caso di danni più leggeri, per non rischiare che, essendo il contributo una forma di sostegno al reddito, si disincentivi la volontà di intervenire sugli immobili.
Sono dati per certi, all’interno di questo pacchetto-terremoto con la regia del commissario Paola De Micheli, anche gli aggiustamenti alle norme sulle zone franche, con una riapertura dei termini – visto che gli attuali scadrebbero il prossimo 6 novembre – per le domande di accesso alle esenzioni secondo il nuovo regime in fase di approvazione. In tal senso, proprio dalla Confcommercio è stato sollecitata una modifica che prevede di calcolare il periodo di calo del fatturato per il 25% rispetto al 2015 considerando i 120 giorni successivi all’ordinanza di inagibilità delle attività danneggiate. Questo per il ritardo dei sopralluoghi. E su questa problematica, il sindaco Castelli si sarebbe già confrontato con il commissario De Micheli. Ora non resta che attendere per capire, in concreto, cosa succederà.