Nell’ipotesi di un futuro terremoto – incrociando le dita – le lezioni scolastiche si svolgeranno in sedi alternative più sicure di quelle attuali. Ed entro i primi 6 mesi del 2018, in base all’impegno appena assunto dal consiglio comunale ascolano, dovranno essere individuate tutte le strutture sostitutive di quelle attuali delle scuole cittadine dove svolgere le lezioni in sicurezza proprio nel caso di futuri eventi sismici. La richiesta di diversi genitori (anche attraverso l’apposito comitato spontaneo) levatasi all’indomani delle forti scosse dell’agosto 2016, trasformata in ordine del giorno e poi in mozione dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, diventa adesso un atto dovuto per l’Arengo, votato all’unanimità dal consiglio comunale. Una decisione che prevede innanzitutto un primo step con l’estensione della richiesta alla Provincia, entro dicembre, affinché provveda a trovare le soluzioni alternative, sempre in caso di sisma, alle sedi scolastiche meno sicure anche per quel che riguarda gli istituti superiori. Il tutto affiancato da una adeguata formazione per la gestione dell’emergenza relativamente al personale scolastico e, al tempo stesso, dalla valutazione riguarda la presenza di volontari specializzati per gestire i piani di evacuazione.
Il punto centrale dell’atto approvato sta proprio nel passaggio in cui si impegnano il sindaco e la giunta ad integrare, entro il primo semestre 2018, il Piano di protezione civile comunale inserendo lo scenario “chiusura edifici scolastici” e individuando, di concerto con il Ministero dell’istruzione e le amministrazioni competenti in materia, delle strutture alternative dove poter continuare a svolgere le attività didattiche in sicurezza proprio nel caso di emergenza terremoto. Si tratterà, in termini pratici, di arrivare a indicare quelle eventuali strutture già presenti su tutto il territorio comunale che possano garantire il maggior livello di sicurezza in modo da sapere già in anticipo dove andare a dirottare le lezioni scolastiche senza rischi in caso di nuove scosse sismiche. L’obiettivo è, quindi, quello di andare ad inserire proprio nel Piano delle emergenze anche una mappa che, a fronte delle chiusure di sedi scolastiche per i rischi sismici, consenta di trasferire gli studenti in quelle strutture già individuate a tale scopo. L’ulteriore passaggio previsto, invece, è quello di andare a trasmettere la mozione, entro il prossimo mese di dicembre, all’Amministrazione provinciale, invitandola ad attivarsi per quanto di competenza, di concerto con il Comune di Ascoli e per i propri istituti scolastici, per recepire anch’essa quanto richiesto riguardo l’individuazione di sedi alternative per le lezioni in emergenza.
Nello stesso documento varato dal consiglio comunale, si impegnano sindaco e giunta anche ad attivarsi immediatamente, di concerto con i dirigenti scolastici, la Protezione Civile e le associazioni territoriali di settore, per valutare e attuare formazione e esercitazioni regolari e frequenti (possibilmente una alla settimana durante l’evento sismico in corso e una mensilmente in periodo di attività sismica nulla) all’interno degli istituti scolastici. Inoltre, si sollecitano gli amministratori a verificare, entro un mese dall’approvazione, la fattibilità e gli eventuali costi nel tenere, durante l’orario scolastico e fino al cessare dell’emergenza e dello sciame sismico, personale specializzato volontario all’interno delle scuole (1-2 persone per piano) che provveda in prima persona alla messa in atto dei piano di evacuazione di ogni scuola in caso di evento sismico in corso. L’idea sarebbe quella di poter contare, durante una fase di emergenza sismica, su personale della Protezione civile o, comunque, persone adeguatamente formate presenti all’interno delle sedi scolastiche per aiutare il personale dirigente e docente nella gestione delle eventuali evacuazioni per scosse di terremoto.
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