Il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, nella mattinata di ieri, si è incontrato ufficialmente con il dirigente del ministero delle Politiche Agricole Luigi Polizzi che si trovata in città per esaminare le problematiche connesse alla gestione ed alla valorizzazione della Dop dell’oliva ascolana. “Negli ultimi mesi- sottolinea Castelli- ci sono state molte tensioni rispetto a questo tema che aveva visto intervenire anche diversi rappresentanti di categoria. Il Dottor Polizzi, in merito, ha fornito dei chiarimenti inequivocabili da cui è necessario partire per superare le polemiche e rivolgere l’azione amministrativa verso tutte quelle politiche pubbliche utili a valorizzare questo autentico tesoro, non portato alla luce, che si chiama oliva ripiena all’ascolana”. Polizzi ha dapprima chiarito che il disciplinare della Dop è perfettamente congruo e non necessita, allo stato attuale, di modifiche che ne limitino l’operatività. Il dirigente del ministero delle Politiche Agricole, in secondo luogo, ha sgombrato il campo degli equivoci sul problema del possibile affiancamento alla Dop di una Igp che potesse consentire l’utilizzo industriale di olive non necessariamente riconducibili al ceppo della tenera ascolana. “Polizzi è stato molto chiaro in materia- aggiunge Castelli- ed ha escluso che si possa arrivare all’approvazione di una Igp da affiancare alla Dop, visto che si tratterebbe di una misura che indebolirebbe il brand dell’oliva”. L’ultimo punto toccato nell’incontro tra Castelli e Polizzi è rappresentato dalla previsione nello statuto del costituendo consorzio, cui sarà poi delegato il controllo sulla Dop su delega del ministero delle Politiche Agricole, che vi sia la presenza di rappresentanti degli allevatori. “Polizzi ha dimostrato disponibilità in tal senso- prosegue il sindaco di Ascoli-. Io mi assumerò l’onere di favorire una conciliazione delle parti per evitare che tutti gli attori di questa importante filiera possano continuare ad avere alterchi e vicissitudini giudiziarie. Non bisogna fare la figura dei capponi di Renzo che si beccavano mentre andavano al patibolo…”. L’amministrazione comunale intende prendere delle iniziative specifiche per quanto concerne l’oliva tenera Dop ascolana. “Vogliamo favorire un reimpianto in tutte le proprietà in cui si ci sono prati di olivicoltura di proprietà del Comune- dice ancora Castelli. Mi riferisco in particolare a Campolungo. La stessa Villa Sgariglia, attualmente dismessa dal precedente gestore, potrebbe diventare – insieme al museo della civiltà contadina – un polo dell’oliva in cui unire cultura, memoria gastronomica e qualità del prodotto”. E’ stato inoltre licenziato il progetto del nuovo cartello autostradale che evidenzierà il marchio Ascoli. “Abbiamo deciso- dice Castelli- di inserire la dicitura ”Ascoli Piceno, città delle olive ascolane” memori dell’insegnamento del direttore dell’Enit Giovanni Bastianelli che ci aveva indicato olive e qualità enogastronomica come il miglior vettore per favore turismo e incoming nel nostro territorio”.