Videosorveglianza in centro, un intoppo ritarda l’attivazione delle 49 telecamere

Un intoppo tecnico rallenta l’attivazione delle 49 telecamere per la videosorveglianza del centro storico nel nome della sicurezza. Un’attivazione che la giunta comunale, dopo aver individuato la copertura economica necessaria pari a 130 mila euro, aveva deliberato circa due mesi fa, ovvero a fine settembre, proprio per rispondere alle richieste sia della Prefettura che dei cittadini per un monitoraggio costante e adeguato delle zone centrali della città, laddove non sono mancati anche negli ultimi mesi episodi preoccupanti o, comunque, non trascurabili.

Come detto, anche stavolta il percorso che porta all’attuazione di questa rete di videosorveglianza ha trovato un intoppo a livello tecnico-procedurale: ci si è accorti che per la realizzazione del nuovo sistema di telecamere che sarà predisposto da Telecom Italia, aggiudicataria in base alla convenzione Consip, non è prevista la memorizzazione dei flussi video prodotti dalle stesse telecamere. In altre parole, mancherebbe la possibilità di conservare adeguatamente le immagini in memoria. Un aspetto fondamentale per il funzionamento di tutto il sistema di controllo, considerando che in caso di episodi teppistici o di altro genere le riprese dovrebbero poi essere recuperabili per risalire agli eventuali autori e anche a fini legali per eventuali procedimenti giudiziari. E questo, a fronte di una soluzione al problema già individuata dal Centro elaborazione dati del Comune, provocherà inevitabilmente un ulteriore slittamento dei tempi di attivazione. Dopo l’approvazione in giunta, lo scorso 29 settembre, del progetto definitivo relativo alla realizzazione del nuovo sistema di videosorveglianza cittadina, predisposto dalla Telecom Italia in quanto aggiudicataria, si è riscontrato ora che “tale progetto non prevede la memorizzazione dei flussi video prodotti dalle telecamere”. E quanto previsto nella convenzione Consip per i sistemi di videosorveglianza non prevede dispositivi adatti alla gestione delle immagini da memorizzare così come si rende necessario. A questo punto, il Ced comunale e la ditta incaricata di redigere il progetto, hanno individuato una soluzione tecnica al problema e ora si dovrà procedere all’acquisto degli idonei sistemi per la gestione delle immagini sui quali andrà installato il programma di registrazione e visione delle riprese. E questa integrazione tecnica avrà un costo, per il Comune, di 32.940 euro. Ora si conta, quindi, di accelerare al massimo i tempi di acquisizione del materiale per procedere poi con tutte le operazioni per l’attivazione del sistema di videosorveglianza già individuate in centro storico.

 

Una volta superato l’ennesimo ostacolo si potrà procedere con l’installazione delle 49 telecamere secondo la mappa approvata dalla giunta comunale. Una mappa che, di fatto, prevede di posizionare  gli “occhi elettronici” nelle principali zone del cuore della città per tenere gli occhi aperti su atti vandalici, microcriminalità e altre situazioni a rischio, oltreché per una questione di prevenzione e sicurezza. Innanzitutto, si procederà con la sostituzione delle vecchie telecamere già presenti in alcune zone, come ad esempio piazza del Popolo, piazza Arringo e piazza Roma, ma soprattutto si avvierà l’installazione di nuovi apparecchi di ripresa video – tecnologicamente più avanzati – in nuove aree del centro che meritano attenzione. In primis, quella di piazza San Tommaso (con tre telecamere), dove nell’ultimo periodo si sono concatenati diversi episodi preoccupanti, ma anche la zona di via del Trivio all’incrocio con corso Mazzini (4 telecamere), poi altre telecamere nella zona davanti al teatro Ventidio Basso e all’interno del chiostro di San Francesco, lungo via Trieste a partire dalla Prefettura fino ad oltre l’incrocio con corso Mazzini e anche in piazza della Viola. Con il controllo delle immagini che dovrebbe essere gestito dal Ced a stretto contatto con la polizia municipale.

Proprio per l’installazione di videosorveglianza adeguata in città, c’era stata anche una serie di confronti e approfondimenti attraverso le riunioni del comitato per la sicurezza in Prefettura.

 

 

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