Intera famiglia intossicata dal monossido di carbonio

Una una famiglia di quattro persone è rimasta intossicata dal monossido di carbonio nella notte tra Natale e Santo Stefano è solo il ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli ha evitato che si verificassero condizioni ben più gravi. Protagonisti della vicenda, una famiglia di quattro persone di origini marocchine ma da un po’ di tempo residente a Castel di Lama finita all’ospedale a causa del malfunzionamento di un braciere solitamente usato per cucinare che era poi stato spostato nella camera in cui dormivano i figli della coppia – un ragazzo di 22 anni e una ragazza quattordicenne – probabilmente per combattere il freddo pungente delle ore notturne. Ad un certo punto, la ragagazza ha iniziato a sentirsi male e anche gli altri tre familiari si sono resi conto di accusare un fastidioso mal di testa. Per questo motivo, preoccupati, tutti e quattro si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli dove sono stati visitati e sottoposti ad accertamenti che hanno rivelato l’intossicazione da monossido di carbonio. A quel punto, i medici del Mazzoni hanno disposto il trasferimento a bordo di due ambulanze dell’intera famiglia al Centro Iperbarico “Iperbarica Adriatica” di Fano, per sottoporla a terapia d’urgenza, nell’unica struttura sanitaria in grado di effettuare terapia iperbarica, presente tra Marche, Umbria e Abruzzo. Al termine della terapia, durata circa due ore, le condizioni delle quattro persone e, soprattutto quelle della ragazzina, erano notevolmente migliorate tanto che è stato predisposto il rientro all’ospedale di Ascoli.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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