Serse Cosmi, a ventiquattr’ore dalla sfida con il Cittadella, ha parlato così in conferenza stampa: “Le incognite alla ripresa sono tante, pesa una pausa di una settimana figuriamoci questi venti giorni di stop. La risposta scontata è che bisogna attendere la gara per poter capire, ma posso dire che la squadra dal 7 gennaio, primo giorno di raduno, si è allenata bene, come avrei voluto. C’è stato qualche piccolo problema fisico, preventivabile perché si sta abituando a un sistema di lavoro diverso e questo dal punto di vista fisico necessita di una fase di adattamento. I problemi di D’Urso e Baldini vanno letti in questo senso. Entrambi comunque dalla prossima settimana rientreranno in gruppo. D’Urso ha avuto un leggero fastidio muscolare che non c’entra nulla con i precedenti e questo gli ha lasciato un po’ di tensione, normale per un calciatore giovane che ha avuto già qualche problemino. Se si libera mentalmente, sarà il giocatore che ho conosciuto e di cui abbiamo bisogno, la mezz’ala nel 3-5-2. Mignanelli sta recuperando, Mengoni è convocato, anche se è clinicamente guarito deve recuperare la condizione ottimale per poter scendere in campo”. Su Martinho, Ganz e Monachello ha detto: “C’è tanta voglia e anche curiosità di vederli all’opera e le premesse sono positive. Come ho già detto, non bisogna caricarli di eccessiva responsabilità, sanno che possono darci un contributo notevole e sono nella situazione ideale per farlo dopo che nella prima parte di stagione nessuno dei tre è riuscito a dare quello che avrebbe voluto. Da Martinho, Ganz e Monachello vogliamo il loro valore e non di più, quindi la piazza dovrà avere un po’ di pazienza concedendo un periodo di ambientamento. Io, la società e i tifosi siamo in grado di stimolarli, coccolarli, ma basta che facciano le giocate che sanno fare e i tifosi li inciteranno. Abbiamo riacquistato Rosseti, c’è anche Varela che si sta allenando benissimo, senza parlare dei più esperti che mi danno garanzie assolute. Il gruppo che ho trovato ad Ascoli è solido e forte e quindi non è il gruppo che si aggrappa ai nuovi, ma questi ultimi devono inserirsi e i più vecchi devono metterli nelle condizioni di esprimere le proprie qualità. I calciatori che ho trovato sono professionisti, sono bravi e non vedono l’ora di salvarsi, ve lo posso garantire, i più esperti mi danno molte garanzie e mi fido ciecamente di loro”. Su alcuni dubbi di formazione il Mister ha detto: “In difesa ha qualche problema De Santis, clinicamente è a posto, si tratta di un fastidio, quindi vedremo se può essere superato o se è opportuno fermarlo. Il dramma sarebbe impiegarlo, poi dover sprecare una sostituzione e averlo infortunato per più tempo. Se domani sente dolore, non andrà in campo. Staffetta Pinto/Martinho? Prima della gara sono poco incline a pensare alle staffette. Chi va in campo deve garantire 90′ o quasi. Clemenza? Sta bene, è un giocatore su cui conto nell’imminenza e non in prospettiva. Mogos? Nelle situazioni di gioco è istintivo, che non è un suo limite ma un punto di forza, nel 3-5-2 è un quinto atipico, fa tagli quasi da terzo di attacco e mi piacciono perché su quei tagli c’è Buzzegoli che ci va a nozze, se vi ricordate ad Avellino in un paio di situazioni da questi tagli si sono create delle occasioni. Mogos mi piace, non si discute, deve disciplinarsi, ma non in questi aspetti, piuttosto deve avere una gestione della palla diversa”. Sul Cittadella: “E’ uno degli avversari più pericolosi del campionato, ha qualità consolidate nel tempo, a partire dalla Società, di grande livello perché è difficile retrocedere e l’anno dopo tornare subito in B. Questo è sintomatico di una proprietà e un Direttore che stanno facendo benissimo, la squadra gioca un bel calcio ed è pericolosissima nei singoli e nel collettivo. Anche l’allenatore negli ultimi due anni sta facendo benissimo, i giocatori sono scelti per sviluppare un certo tipo di gioco, insomma si tratta di una squadra allestita con molta intelligenza dal Direttore, con giovani di prospettiva e giocatori esperti. L’aspetto che mi fa più paura non è un singolo giocatore, ma la leggerezza mentale con cui il Cittadella può giocare, una leggerezza che sono stati bravi a conquistare e che fa accusare meno tensione e pressione rispetto ad altre squadre. Noi dovremo essere molto capaci, caparbi, determinati per far capire che nel girone di ritorno vogliamo sfruttare il fattore casalingo. Il Cittadella è la squadra che ha vinto di più fuori casa, battendo a domicilio il Palermo 3-0”. Girone di ritorno: “Sì, inizia un nuovo campionato, da ora in poi non ci si ferma più, la società mi ha messo a disposizione tre giocatori vitali per la rosa, due attaccanti e un esterno. E’ normale che chi cambia le cose sono i giocatori, difficilmente sono gli allenatori. Quando ero a Trapani nell’ultimo mercato di gennaio arrivarono Petkovic e Nizzetto e tutto cambiò radicalmente, dai 29 punti del girone di andata arrivammo a quota 44”.