Si preannuncia come una settimana importante, quella appena entrata, per il futuro dei parcheggi ascolani. Una volta archiviato il Carnevale, infatti, nei prossimi giorni, infatti, potrebbe riaprirsi il faccia a faccia tra Arengo e Saba per iniziare a verificare tutti i conteggi e a valutare anche gli equilibri economici della convenzione in essere. Ovvero, un confronto chiarificatore richiesto dall’Amministrazione comunale dopo che la società per la sosta ha chiesto una verifica dei conteggi e delle motivazioni alla base del nuovo canone concessorio non ricognitorio, ribattezzato anche “tassa sui parcheggi”. Un canone dovuto – secondo l’Arengo – anche per l’utilizzo della superficie comunale per gli stalli a pagamento.
Proprio entro questa settimana scadrebbero i termini per poter ricorrere al Tar contro questa nuova tassa che, ovviamente, la Saba non accetta serenamente, essendo chiamata a sborsare più di 250 mila euro. Ecco perché nei prossimi giorni si potrà capire già se la questione sosta in tutta la sua complessità verrà affrontata a tavolino, con la volontà di trovare un punto d’incontro, o se invece si sceglierà di andare al braccio di ferro, con il ricorso al Tar da una parte e la valutazione, da parte del Comune, di tutti i possibili motivi per rivedere in qualche modo la convenzione. Una convenzione che, bisogna dirlo, vede la Saba legittimamente a difendere le proprie posizioni, trattandosi di una società privata che deve trarre profitto dalla questione, con responsabilità sicuramente politiche, tornando indietro nel tempo, riguardo l’approvazione di condizioni penalizzanti per la città.
Prendendo spunto dal confronto sul canone concessorio, l’Arengo avrebbe chiesto alla Saba un faccia a faccia ben più ampio su altri conteggi, ovvero quelli relativi alla convenzione e ai crediti o debiti tra le parti in rapporto a tutte le clausole previste dall’accordo. Una richiesta che servirebbe, secondo l’ente comunale, a rifare il punto, carte alla mano, sulla situazione e sugli equilibri del piano economico-finanziario previsto dalla convenzione per quantificare concretamente le eventuali somme da pagare e da incassare dalle parti. Un confronto che servirebbe anche a fare chiarezza, una volta per tutte, su quale sia realmente il debito che l’Arengo avrebbe nei confronti della Saba. Considerando tutte le componenti, dal canone che la Saba deve pagare ai posti blu non utilizzati per eventi o lavori stradali che il Comune, di volta in volta, deve pagare alla società per la sosta. Considerando che a Palazzo Arengo continuano ad arrivare ancora fatture relative al 2006, ovvero di oltre dieci anni fa. Ma certo è che il nodo cruciale resta quello dei posti blu (o misti) concessi rispetto a quanto previsto dalla convenzione, ovvero 2575 posti blu complessivi, in città, per l’equilibrio del piano economico e finanziario. In tal senso, c’è da capire come verrà considerata quella delibera dell’Arengo del giugno 2011 con cui si assegnavano in totale 899 posti misti alla Saba prevalentemente a Campo Parignano, ma che la stessa Saba aveva ritenuti – parzialmente – di non attivare. Si arriva, dunque, ad una fase decisiva per capire se Arengo e Saba proseguiranno il dialogo trovando un punto di equilibrio o se, di fronte a posizioni non conciliabili, si possa arrivare ad un muro contro muro con tutto ciò che potrebbe derivarne.