Evacuazione graduale di tutte le case che si affacciano sul Chiaro e poi la loro demolizione per la messa in sicurezza di un versante che diventa giorno dopo giorno sempre più pericoloso. Gli effetti di decenni di dissesto congiuntamente alla mazzata costituita dalle forti di scosse di terremoto, alla fine porteranno ad una conclusione ormai inevitabile quanto triste: l’abbattimento di tutti gli edifici che si affacciano sul torrente, ovvero quelli sul primo tratto del lato est di via Po, che sono ormai a forte rischio anche a seguito di un ulteriore aggravamento della situazione. Quasi tutte le famiglie, con l’arrivo della scheda Aedes che dichiara l’inagibilità e il connesso rischio, hanno già abbandonato le loro abitazioni, mentre gli ultimi nuclei familiari rimasti sono solo in attesa di ricevere il provvedimento di evacuazione. La strada, dunque, dopo tanti, troppi anni di silenzio e di soluzioni-tampone mai trovate, è ormai tracciata e prevede praticamente la demolizione di una parte di quell’antico incasato denominato Borgo Chiaro che ha contrassegnato la vita di diverse generazioni. Un pezzo della storia di Campo Parignano che, dunque, se ne andrà per sempre, con un’area alternativa che l’Arengo dovrà andare ad individuare proprio per trovare una soluzione definitiva a quelle famiglie che ora si arrangeranno, rientrando nel discorso del post-terremoto, temporaneamente, ma che poi – salvo ripensamenti dell’Arengo – perderanno la loro vecchia abitazione. Per adesso, per quelle persone residenti nella zona che hanno dovuto abbandonare gli edifici dichiarati inagibili, si prospetta l’affitto di appartamenti con l’ottenimento del contributo di autonoma sistemazione. Ma il loro futuro dovrà essere ridelineato dal Comune, dopo appositi tavoli tecnici. Per andare a sanare la ferita sempre più ampia che contraddistingue quel versante in dissesto parte proprio sotto le case per proiettarsi verso il torrente Chiaro, a questo punto, si conta soprattutto sui possibili finanziamenti legati proprio all’ulteriore, pesante aggravamento della situazione causato dal sisma. Una situazione che è peggiorata anche nell’ultimo periodo, con altri distacchi di parte del versante proprio sotto qualcuna delle palazzine presenti. Ed a confermare l’impatto pesante del terremoto su questa annosa questione, a rischio dissesto da decenni, era stato a suo tempo anche il sopralluogo della squadra di tecnici della Protezione civile che era andata proprio a verificare lo stato delle abitazioni e le lesioni causate dalle scosse telluriche. Tutto ciò, alla fine, si è tradotto nelle relative schede di inagibilità e nelle ordinanze di evacuazione. A questo punto, la scelta dell’Arengo sarebbe quella di andare ad abbattere quelle case ormai irrecuperabili dal punto di vista della sicurezza, andando poi a rinforzare il versante e allargando anche l’attuale superficie stradale.