Sarebbero almeno una ventina, al momento, le segnalazioni di cittadini riguardo situazioni anomale con qualche furbetto che, una volta accaparratosi l’alloggio popolare a canone molto basso, se lo terrebbe stretto pur non utilizzandolo. Segnalazioni che arrivano all’Ente regionale per l’abitazione pubblica proprio per sollecitare i controlli del caso ed andare a recuperare quegli appartamenti che, invece, sono fortemente richiesti e attesi dalle circa 240 famiglie in graduatoria per un alloggio popolare. Di fatto, però, normative e procedure prevedono che l’Erap debba poi inviare le segnalazioni all’Arengo il quale poi, attraverso i vigili urbani, deve effettuare tutti i controlli del caso per procedere a dichiarare l’eventuale decadenza delle assegnazioni. E quanto tali segnalazioni trovano effettivo riscontro, affiora quel senso di rabbia e indignazione per queste situazioni incresciose che vanno a cozzare con l’emergenza alloggi per le tante famiglie in difficoltà economiche sul territorio ascolano. Ma adesso, stando ai primi segnali, il giro di vite sembra arrivare, sia sul fronte dei controlli sull’utilizzo effettivo delle abitazioni assegnate, sia per quel che riguarda lo sfratto di chi è moroso cronico, ovvero non paga più il canone di affitto da diverso tempo.
I primi due casi di furbetti scoperti dall’Arengo, a seguito di indicazione dell’Erap, con relativi atti di decadenza delle assegnazioni per il mancato utilizzo diretto dell’abitazione, da parte degli assegnatari, rappresentano un po’ il classico coperchio sollevato su una pentola che bolle. Perché, in realtà, tutto il discorso dei controlli è legato alle segnalazioni che pervengono da parte dei cittadini e dalle quali poi si mette in moto la fase di verifica da parte dei vigili urbani. Non esistono, infatti, organismi e strutture che possano automaticamente effettuare i controlli su un patrimonio immobiliare complessivo, dell’Erap, di circa 960 alloggi solo ad Ascoli e quasi 2000 in provincia. A sbloccare i procedimenti di controllo sul corretto utilizzo degli alloggi popolari sono, di fatto, proprio le segnalazioni da parte di cittadini riguardo casi anomali o comportamenti scorretti degli assegnatari. Con casi, come quelli sollevati, in cui addirittura chi ha in affitto una casa popolare risulta residente fuori provincia.
Intanto l’Erap sta procedendo anche con le procedure di sfratto per quelle persone che non pagano ormai da molto tempo i canoni di affitto dell’appartamento assegnato loro. Si tratterebbe di una percentuale di circa il 10% delle 960 famiglie assegnatarie. Quindi un centinaio di persone. Lo sfratto servirebbe a recuperare gli appartamenti da rimettere a disposizione di chi attende in graduatoria, ad Ascoli circa 240 persone.