E’ stato presentato questa mattina nella sala del consiglio di Confindustria, ad Ascoli, il libro di Archimede Sabelli intitolato “Con il latte nelle vene”. Alla presentazione sono intervenuti gli amministratori delegati del Gruppo Sabelli Angelo Davide Galeati e Simone Mariani.
L’azienda Sabelli è l’unica azienda italiana leader nel comparto del fresco che può a tutti gli effetti definirsi a gestione familiare. Nel 2021 compirà 100 anni, la sua storia parte da lontano, da Bojano nel Molise, in quel piccolo laboratorio dove Nicolangelo Sabelli iniziò a trasmettere al figlio Archimede la sua conoscenza di casaro. Se è vero che oggi l’azienda è proiettata nel mercato internazionale grazie anche al lavoro svolto dalla quarta generazione, cioè dai due nipoti Angelo Davide Galeati e Simone Mariani, è altrettanto vero che è forte l’esigenza per la famiglia Sabelli di far conoscere la propria storia, di metterla in condivisione con il tempo presente.
Il libro “Con il latte nelle vene” è quindi un lungo viaggio che Archimede Sabelli oggi novantenne fa all’interno della sua anima, nei suoi ricordi, scoprendo e ridisegnando volti, rivivendo emozioni belle e brutte, ripercorrendo i tratti delicati della signora Mena, sua moglie, mentre camminava veloce fra le operaie, o raccontando della fame che gli attanagliava lo stomaco nei due anni di prigionia.
La vita di Archimede ha avuto una passione divorante: Il mio lavoro diceva lui “ è stato qualcosa di molto più di un semplice mezzo di sussistenza E’ stato la passione che mi ha consentito una vita piena, di dare un senso alla mia esistenza, regalandomi l’entusiasmo di alzarmi ogni mattina alle cinque con la voglia di continuare a produrre ed essere operativo. Il mio mestiere è stato una passione divorante, una malattia dalla quale ho scelto di non guarire. Per quanto mi riguarda, credo che, arrivato a 94 anni, io possa ritenermi soddisfatto per aver avuto una vita lunga e piena, una vita che mi ha regalato, accanto a tante sconfitte e grandi dolori, anche molte gioie e soddisfazioni.”
La sua testimonianza ci regala anche lo spaccato di una Italia che stava cambiando, immersa nelle difficoltà e nell’euforia di rinascere. Molti potrebbero pensare che ciò che è, è sempre stato, in realtà la vita di Archimede è un esempio eccellente di quello che oggi chiamiamo resilienza, cioè la capacità che ognuno ha o dovrebbe avere di non farsi atterrire dalle difficoltà. Di difficoltà Archimede ne ha affrontate e superate tante, non ha mia mollato e forse per questo motivo, cioè per aver lottato contro tutte le difficoltà del vivere in quegli anni, ha poi nel tempo avuto sempre un’attenzione particolare per i suoi dipendenti, per chi lavorava con lui.
Ha inventato macchinari per facilitare la produzione delle mozzarelle, è stato un visionario, un inspired si direbbe in gergo moderno, nel senso che quando negli anni 60 la sua spasmodica ricerca del latte ( allora scarso) lo portò sui nostri monti, non si atterrì di fronte alla constatazione che ogni contadino aveva al massimo 2/3 mucche, quando andava molto bene, parlò con ognuno di loro, diede fiducia alle persone e al territorio, li invitò ad investire sulle mucche, li trasformò tutti da contadini in allevatori e da quelle montagne impervie ma incontaminate tirò fuori il suo latte, quello che negli anni aveva sempre cercato per i suoi prodotti. Ecco perché possiamo affermare che Archimede sviluppò ed incentivò l’economia delle zone montane.
Il libro tira fuori l’anima dell’azienda, perché quell’anima, quei valori che oggi guidano la famiglia Sabelli, sono lo specchio dell’anima del fondatore, ed in questa operazione di estrazione che passa dalla vita privata a quella aziendale emergono i valori che ispirano un intera famiglia, più generazioni della stessa famiglia, quei valori che sono alla base delle scelte attuali.
Una biografia affascinante e coinvolgente che appassiona subito e si legge in un sol fiato dalla prima all’ultima pagina, che, non manca di trasmettere, fino all’ultimo, un battito di un cuore puro, semplice ed illuminato da valori inossidabili. Un messaggio di cui Archimede Sabelli con il suo percorso di vita, privata e pubblica è stato portatore ed esempio tangibile, attraverso i suoi ricordi spontanei, fluidi e toccanti e di quanti lo hanno conosciuto e si sentono già per questo dei privilegiati.” “In ogni attività, con ogni suo gesto, ed ogni parola, mirata ed essenziale, Archimede ha dimostrato che si possono ancora compiere grandi imprese, a livello personale e sociale, senza svilire l’Uomo e senza scendere a compromessi, che offendono la dignità e rendono opachi e discutibili i risultati ottenuti.