Finisce davanti al Tar il muro contro muro tra l’Arengo e il gestore della struttura di Villa Sgariglia a Piagge. Proprio il gestore dell’immobile comunale, destinato a ristorazione e ricettività, ha deciso, infatti, di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale per chiedere l’annullamento di un’ordinanza di demolizione emanata proprio dal Comune ascolano. Provvedimenti che l’ente comunale ha disposto motivandoli con un “aumento della capienza della struttura e della modifica delle funzionalità in difformità rispetto a quanto autorizzato con il permesso a costruire”. Una posizione che vede, ovviamente, tutt’altro che d’accordo il gestore. Per questo motivo si è arrivati alla carta bollata.
La decisione di chi gestisce la struttura di Villa Sgariglia a Piagge, dunque, si è concretizzata in un primo ricorso contro l’ordinanza di demolizione adottata il 9 novembre 2017 con la quale si intimava al gestore stesso di demolire, entro 60 giorni dal ricevimento, le opere finite al centro del contrasto tra le parti. Nello scorso mese di gennaio, il gestore ha deciso di impugnare il provvedimento. Il Comune ha poi rinotificato il provvedimento nello scorso mese di marzo e nello scorso maggio sempre il gestore ha impugnato anche questo ulteriore atto chiedendone, anche in questo caso, l’annullamento, adducendone l’illegittimità. A questo punto, dunque, l’Arengo, con delibera di giunta, ha dovuto costituirsi in giudizio davanti al Tar.