Soluzione in arrivo, dopo decenni, per far svanire l’incubo della frana che minaccia le ville sovrastanti e il ponte di San Filippo. In concreto, infatti, ora si arriva all’apertura di uno dei cantieri necessari per la messa in sicurezza del costone che, a nord, si affaccia sul Tronto. Con l’Arengo che, utilizzando il finanziamento ministeriale da 850 mila euro in freezer da anni, adesso sblocca la prima fase: la ripulitura del versante a rischio cedimenti dalla folta vegetazione infestante per consentire, così, l’effettuazione dei rilievi propedeutici all’intervento vero e proprio. Perché non si può più attendere, a detta dei tecnici, in quanto la zona risulta ad elevato rischio idrogeologico ed a monte del versante insiste, sin dagli anni ’70, questo insediamento residenziale costituito da 15 villini monofamiliari (residenze Le Terrazze), oltre ad altri edifici costruiti molti anni fa. Ed ecco, quindi, l’affidamento a una ditta specializzata dei «lavori di pulizia della vegetazione infestante nell’area posta sul lato sinistro fiume Tronto». Dopodiché si procederà con l’appalto del corposo intervento di messa in sicurezza.
Se in questa prima fase si tratterà di ripulire il versante da erbacce e la vegetazione che impedisce di verificare la situazione dal punto di vista della frana, il secondo passaggio sarò fondamentale per risolvere una volta per tutte l’emergenza: l’impresa aggiudicataria dovrà, infatti, occuparsi del risanamento della scarpata lungo la sponda sinistra del fiume Tronto per un fronte di circa 300 metri, ricompresa tra la circonvallazione ovest (ex Salaria) ed il ponte di S. Filippo. Il problema principale è costituito dal fatto che ai piedi della scarpata il fiume Tronto, deviando il suo corso ed erodendo la sponda sinistra, ha formato un’ansa piuttosto pronunciata avvicinandosi sempre più al complesso edilizio sovrastante, posto a circa 70 metri di altezza. Dal 1998 ad oggi, a tal proposito, numerosi sono stati gli eventi franosi registrati nella zona. Per risanare la situazione, l’intervento da avviare prevede di mettere in sicurezza l’area ricorrendo alla realizzazione di una palificata con tiranti per circa 45 metri a monte del limite superiore della zona in frana e di una struttura in cemento armato per il recupero e la salvaguardia della zona verso valle a tutela degli spazi privati. Inoltre, è previsto il rafforzamento della parete, per circa un chilometro con rete metallica, oltre alla realizzazione di un paramento inclinato.