Ponte di San Filippo, una balaustra non è sicura. L’Arengo scrive alla Soprintendenza per intervenire

Dopo una lunga attesa per il completamento dei lavori, prende corpo l’ipotesi di tornare a mettere le mani sul ponte di San Filippo per una questione di sicurezza. E questo perché, anche alla luce del mancato rispetto dei 30 chilometri orari da parte degli automobilisti, ora si pensa di andare ad intervenire sulla balaustra nord del ponte che non garantisce le idonee garanzie per gli automobilisti, considerando che, per un parere della Soprintendenza ai beni architettonici, si era stati obbligati a mantenere, semplicemente restaurandola, la vecchia protezione. Mentre, sul lato sud, era stata consentita la sostituzione con un sistema più idoneo e sicuro. In poche parole, quella balaustra nord non può restare così com’è per una questione di sicurezza. E adesso l’Arengo ha deciso di interpellare nuovamente la Soprintendenza chiedendo di poter intervenire per risolvere il problema e interpellando l’Università politecnica delle Marche per individuare una soluzione idonea che coniughi la sicurezza con le esigenze storico-conservative. Con l’ipotesi anche di individuare soluzioni e presìdi in grado anche di  garantire il rispetto dei limiti di velocità previsti.

 

La decisione di mantenere la vecchia balaustra sul lato nord del ponte, procedendo solo con un restauro, era arrivata nell’aprile 2015, quando l’Arengo chiese alla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici delle Marche il parere per poter procedere con la progettazione dei lavori di miglioramento sismico  del ponte di San Filippo con adeguamento della sede stradale e pedonale. La stessa Soprintendenza consentiva il posizionamento del percorso ciclo-pedonale sul lato sud del ponte, mentre sul lato nord non venivano autorizzati lavori se non interventi di restauro conservativo, a differenza del lato su dove veniva autorizzata la demolizione della balaustra e la realizzazione di una mensola pedonale-ciclabile.

 

Ma ecco che ora, a seguito di incontri e colloqui intercorsi proprio all’inizio di questo mese, l’Arengo è tornato alla carica, inoltrando anche una richiesta ufficiale di revisione del parere per «la possibilità di progettare ipotesi alternative a quelle autorizzate che prevedevano il restauro conservativo della balaustra in modo da garantire maggiormente l’esigenza della sicurezza». «Purtroppo – scrive l’Amministrazione comunale alla Soprintendenza – si è consapevoli che trattasi di immobile vincolato, ma esso è anche un’ infrastruttura soggetta ad intenso traffico veicolare e non sempre gli automobilisti optano per una condotta rispettosa dei limiti di velocità che il Comune ha posto cautelativamente a 30 chilometri orari». In risposta, i tecnici della stessa Soprintendenza hanno autorizzato la progettazione di un’ ipotesi alternativa al fine di garantire una maggiore sicurezza stradale e l’Arengo ha, quindi, affidato un incarico per studiare l’idonea soluzione al professor Francesco Canestrari dell’Università politecnica delle Marche (Dipartimento ingegneria civile, edile e architettura).

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