La Provincia di Ascoli ha risposto all’invito del Governo a tutti gli enti locali riguardo un monitoraggio sulla situazione dei ponti ed ha inviato tutti i documenti chiedendo 24 milioni totali tra interventi, censimento, nuove barriere di sicurezza e monitoraggi approfonditi. Ma cosa contiene, nel dettaglio, il fascicolo arrivato sul tavolo ministeriale? I ponti da sistemare, essendo stati già monitorati dai tecnici provinciali su impulso del presidente Paolo D’Erasmo, sono 9 tra cui i due sull’Ancaranese in territorio di Castel di Lama, 1 ad Ascoli lungo la provinciale 88 Valditronto, 2 sulla Mezzina, 2 ad Appignano, 1 a Venarotta e 1 a Rotella. E i soldi richiesti per questi interventi ammontano complessivamente a 6,4 milioni di euro. Inoltre, sono stati richiesti 300 mila euro per due monitoraggi approfonditi ritenuti prioritari sulla sopraelevata di Porto d’Ascoli e sulla strada provinciale Lisciano. Somme a cui si aggiungono le richieste di 3 milioni e 387 mila euro per le attività di censimento e di ispezione primaria su tutti i ponti piceni (circa 300) e di 14 milioni di euro conteggiati per l’adeguamento normativo delle barriere di sicurezza dei viadotti sul territorio provinciale. Un conto salato da pagare, ma necessario per poter garantire la massima sicurezza a livello di infrastrutture stradali.
Nel fascicolo inviato al Ministero per le infrastrutture e i trasporti, la Provincia ha inserito una tabella nella quale vengono indicati i 9 ponti sui cui sono stati già eseguiti monitoraggi con prove di carico, statiche e dinamiche, e sui materiali e per i quali si ritengono necessari interventi di risanamento per un totale di 6.478.400 euro. Nel dettaglio, un intervento è previsto ad Ascoli per il ponte ad arco in calcestruzzo sulla provinciale 88 Valditronto km. 0+340, per un costo stimato di 748.600 euro. Altri interventi sono previsti sul ponte in muratura sulla Ancaranese km. 0+000 a Castel di Lama (costo 861.600 euro) e sul ponte in cemento sempre lungo la Ancaranese km. 0+000 a Castel di Lama (costo 1.069.600 euro). Interventi necessari anche per il ponte sulla provinciale 43 Mezzina km. 1+560 in territorio di Castel di Lama (costo 361.800 euro) e per il ponte nella zona di fosso Caico, sulla provinciale 43 Mezzina km. 16+004, ad Offida (costo 375.000 euro). Infine, interventi sono previsti sul ponte sulla provinciale 177 Cerreto Monsampietro km. 3+730, a Venarotta (costo 224.600 euro), sul ponte sulla provinciale 4 Appignano km. 3+455, ad Appignano del Tronto (costo 158.600 euro), sul ponte sulla provinciale 116 Vallesenzana km. 5+300, ad Appignano del Tronto (costo 678.600 euro) e sul ponte sulla provinciale 234 Croce Rossa km. 1+400, a Rotella (costo 2.000.000 di euro). La Provincia, inoltre, fa presente che alcuni ponti, sulla provinciale 177 e sulla 234, sono chiusi per l’impossibilità economica di realizzare interventi “riabilitativi”.
Per i monitoraggi ancora da effettuare in maniera approfondita, sulla base della piattaforma per le verifiche voluta da D’Erasmo e già acquisita, le priorità individuate sono due: la sopraelevata di Porto d’Ascoli e la strada provinciale Lisciano. Per questi controlli sono stati richiesti 300.000 euro. Le verifiche a livello visivo di queste due strutture hanno già evidenziato «problemi anche di distacco di copriferro (sono intervenuti i vigili del fuoco) e si impone un approfondimento considerando anche che si tratta di strade soggette a traffico intenso, con trasporti eccezionali». Per quanto riguarda il censimento di tutti i viadotti, la Provincia ha richiesto al Ministero 3,7 milioni di euro.
Oltre agli interventi strutturali, nel fascicolo della Provincia inviato al Ministero è stata inserita la richiesta di 14 milioni di euro per la necessità di proteggere l’utenza con idonee barriere lungo l’intera rete viaria picena. Una necessità che viene indicata come “estremamente rilevante per i ponti stradali che perlopiù sono dotati di parapetti privi delle necessarie condizioni di sicurezza”.