La Consulta per la salute: “Per l’ospedale unico si è votato senza un atto ufficiale della Regione”

Un consiglio comunale aperto tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre per sentire la voce di tutti sullo scenario della sanità picena e una lettera al presidente della Regione, Ceriscioli, per avere dati e informazioni ufficiali sull’ospedale unico del Piceno. Partendo dall’eventuale atto ufficiale (“se esiste”) riguardo la creazione del nuovo nosocomio a Spinetoli. Questi i prossimi obiettivi della Consulta comunale per la salute, dopo la seconda riunione dell’organismo che ha visto il confronto con la direttrice generale dell’Area vasta 5 dell’Asur, Giulietta Capocasa. A parlare, subito dopo l’incontro, sono il capogruppo consiliare del M5s, Giacomo Manni (presidente della consulta) e i consiglieri comunali Monica Acciarri e Umberto Trenta.

“Il consiglio comunale aperto che abbiamo già richiesto al presidente Fioravanti – spiega Manni – vuole essere un momento importante per parlare delle problematiche del sistema sanitario, dell’ospedale unico, dell’azienda ospedaliera Marche sud e del Piano sanitario regionale, per capire se ci sono state o ci saranno modifiche. Sarà anche una possibilità per i cittadini per poter intervenire senza subire decisioni calate dall’alto”.

“Inoltre, – prosegue il presidente della consulta – scriveremo anche una lettera al presidente Ceriscioli, che ha la delega alla sanità, per avere informazioni e documentazione relativa a: i parametri che sono stati utilizzati per l’utilizzo dell’algoritmo nella scelta della location dell’ospedale unico; i criteri adottati per le altre Aree vaste; la copia dell’atto amministrativo che dà il via a questa rimodulazione del sistema ospedaliero; come saranno utilizzati i risparmi ottenuti grazie alla mobilità attiva dell’Area vasta di Ascoli per un riequilibrio in termine di servizi. Come consulta stiamo operando in maniera asettica, senza prendere posizioni ma con l’obiettivo di acquisire atti e informazioni per poi informare correttamente i cittadini”.

“Dovremo andare da Ceriscioli – interviene il consigliere Umberto Trenta – per chiarire tutto. Dobbiamo capire se la Regione vuole optare per una sanità a prevalenza pubblica o privata. E in ogni caso è doveroso riconoscere il ruolo di Ascoli come capoluogo di provincia. Inoltre, la Regione ci deve spiegare esattamente che ruolo avranno gli attuali ospedali se si opterà per l’ospedale unico. E se si parla di super-ospedale a Spinetoli vogliamo sapere qual è il progetto, dove si prenderanno le risorse e quali sono parametri inseriti per il calcolo dell’algoritmo. Così come vogliamo sapere se è stato fatto uno studio per la logistica e le infrastrutture. Inoltre vogliamo sapere dove sono le risorse. Sono state accantonate con la razionalizzazione di servizi? In quanto tempo verrà fatto il progetto? Al momento non c’è un atto amministrativo di nostra conoscenza…”.

E’ poi la volta della consigliera Monica Acciarri: “Bene abbiamo fatto a richiedere un consiglio comunale aperto ai cittadini, alle forze sociali e alle associazioni. Non dobbiamo essere l’ultima ruota del carro e dobbiamo chiedere a Ceriscioli come mai non ha ancora approvato un nuovo Piano sanitario regionale visto che, nonostante annunci e promesse, non si è ancora visto e quello attuale è scaduto nel 2014.  L’importare è iniziare a confrontarsi, considerando che per consultare tutte le istanze dei cittadini marchigiani ci vogliono un anno e mezzo-due anni e, quindi si arriverà a fine legislatura. In questi 3 anni, nel frattempo, i nodi sono venuti al pettine, si è navigato a vista. Con qualche delibera di giunta e con altri atti non concretizzati. E quando si è scelto di mettere l’ospedale unico a Spinetoli, si è tenuto conto ad esempio della vulnerabilità sismica? Si è valutato se, trattandosi di un’azienda a tutti gli effetti, sia economicamente e strategicamente conveniente quella zona? Attualmente non c’è un atto né del Consiglio né della giunta. Quindi su quale atto si è espressa la conferenza dei sindaci che, tra l’altro, ha visto 17 voti favorevoli di sindaci che rappresentano la minoranza della popolazione picena? Se qualcuno volesse fare un ricorso al Tar contro questa decisione, contro quale atto potrebbe farlo? Oltre tutto il resto, c’è anche assenza del rispetto delle regole. L’attuale Piano sanitario dice che conclusa la sperimentazione dell’integrazione tra gli ospedali di Ascoli e San Benedetto, si sarebbe dovuta creare l’azienda ospedaliera e poi la struttura dell’ospedale unico. Il Piano sanitario dice una cosa e invece la Regione ne fa un’altra… Perché, inoltre, non c’è parità di trattamento tra le varie zone della regione? Pesaro ha l’azienda ospedaliera, anche se in un vecchio ospedale e l’ospedale privato di Fano è rimasto. Inoltre, sono stati stanziati soldi per il nuovo ospedale pesarese. Così come ci sono i soldi per il nuovo ospedale di Macerata. Allora perché non si crea un’azienda ospedaliera anche nella zona sud delle Marche? E invece dell’ospedale unico, visto che il Mazzoni è tra i più importanti a livello di grandezza della struttura, perché non si trovano i soldi per il nuovo ospedale di San Benedetto vicino all’autostrada? Altro discorso è quello della copertura dei costi per il nuovo ospedale unico del Piceno: dove si prenderanno i soldi? Sono già stati stanziati o accantonati? Saranno soldi pubblici o soldi privati? E per fare un super-ospedale con nuovi macchinari all’avanguardia, perché non lo si può fare in quelli già esistenti? Alla fine contano gli uomini, gli operatori del settore che devono essere bravi e i macchinari di qualità, non il contenitore”.

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