Fondi per interventi antisismici nelle scuole: in 12 anni per il Piceno solo 820.000 euro

La politica della sicurezza antisismica nelle scuole? Finora, stando a stanziamenti statali e interventi effettuati, è un fallimento certificato dalla relazione appena approvata dalla Corte dei conti a livello nazionale. Una relazione che, a fronte di una normativa che ha cominciato a muovere i primi passi dal 2004, con lo stanziamento dei primi striminziti finanziamenti, boccia l’attività svolta in tal senso fino al 2016 e evidenzia, col benestare e le indicazioni delle commissioni parlamentari, come siano state esigue finora le risorse destinate a zone come il Piceno che proprio nel 2016 si sono ritrovate a subire il terremoto più forte degli ultimi 30 anni. Solo 820.000 euro concessi nell’arco di 12 anni, ovvero dal primo stralcio del 2004 fino alle rimodulazioni del terzo stralcio nel 2016. Il tutto in un territorio provinciale che, secondo le stesse tabelle parlamentari esaminate dalla Corte dei conti, su 155 edifici scolastici indicati, ben 106 si trovano in aree definite a medio-alto rischio sismico. Praticamente briciole, alle quali si è cercato di mettere rimedio soltanto dopo il gravissimo impatto sul territorio del terremoto tra l’agosto 2016 al gennaio 2017. Quindi con fondi sbloccati a seguito dell’emergenza venutasi a creare per un totale di 80.734.000 euro destinati al Piceno, anche per la realizzazione di scuole ex novo, al posto di quelle vecchie. Come spesso accade, è stato necessario aspettare la tragedia per intervenire in maniera adeguata.

 

La bocciatura arrivata dalla Corte dei conti proprio con la delibera relativa ai controlli sugli interventi antisismici nelle scuole italiane, con annessa relazione, è chiara e inappuntabile: dal 2004 al 2016 si è fatto poco o niente, anche dal punto di vista dei finanziamenti, per la sicurezza delle sedi scolastiche in aree sismiche. Come dimostra il dato relativo ad una zona come il Piceno, letteralmente martoriata dall’ultimo terremoto, considerando che il dato ufficiale fa registrare solo 820.000 euro complessivi stanziati e utilizzati in provincia di Ascoli. Un territorio che, comunque, su 155 edifici individuati, solo 49 sono inseriti in zone a basso rischio sismico, mentre ben 109 rientrano in zone a rischio sismico medio-alto. Un po’ pochino, considerando che per l’intera regione, nei 12 anni di riferimento, sono stati indirizzati dai Ministeri competenti oltre 22 milioni di euro.

Sulla base del Piano straordinario di interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici in aree a rischio sismico, approvato nel 2002, ad Ascoli-città, per i miglioramenti sismici sono stati destinati – anche dopo il vaglio delle commissioni parlamentari – 200.000 euro alla scuola media D’Azeglio, 40.000 euro alla scuola elementare del “Preziosissimo sangue” e altri 40.000 euro alla scuola del Pio istituto sacro cuore. Altre scuole del Piceno che hanno ottenuto i fondi per l’antisismicità sono l’Isc di Folignano (40.000 euro), l’asilo di Montefiore dell’Aso (100.000), l’asilo di Borgo ad Arquata (40.000), la scuola media Cappella di San Benedetto (300.000) e la media di Comunanza (100.000). Per un totale, come detto, di 820.000 euro a fronte di 990.000 euro per la provincia di Ancona, 2,3 milioni per quella di Fermo, 1,1 milioni per quella di Macerata e 3,7 milioni per quella di Pesaro. Per un totale di 9,1 milioni di euro indirizzati alla Regione Marche. Va detto, per completezza, che nel 2015 sono stati stanziati 40 milioni di euro a livello nazionale per finanziare le indagini diagnostiche degli edifici scolastici.

Condividi:
Share Post
No comments

LEAVE A COMMENT

Don`t copy text!