di Luca Marcolini
Qual è il massimo della democrazia? Forse è chiamare qualcuno ad esprimersi su una pura e semplice idea. Un qualcosa che è ancora solo a livello di pensiero, intenzioni e propositi. Sì, torniamo sul tema ospedale unico perché c’è qualcosa – aldilà dei contenuti – che proprio non riusciamo a capire. Né noi, né tantissimi cittadini (ed esclusivamente di loro ci interessa). La domanda è: si possono chiamare a raccolta i sindaci del territorio per farli esprimere su una tabella informale che non ha alcun valore ufficiale e che riporta l’idea di qualcuno ma senza alcun crisma dell’ufficialità? Senza neppure una riga protocollata? Si tratta forse del primo esempio di democrazia preventiva? Di certo, non è facile ricordare qualcosa di simile, con una conferenza dei sindaci (spesso ignorata) che si esprime su un’idea di ospedale unico che dovrebbe sorgere a Spinetoli arrivata sul tavolo solo dopo aver scomodato un algoritmo e senza alcun atto o provvedimento ufficiale di cui si conosca l’esistenza. Chi lo dice che quell’ospedale unico sorgerà proprio lì? A parole in diversi, ma nero su bianco – salvo documenti rimasti nel cassetto – non c’è nulla e nessuno a sottoscrivere un provvedimento che non sembra esistere. Né uno stanziamento specifico. Una boutade? Uno scherzo? Oppure questa idea della democrazia preventiva si ripeterà ancora, magari chiamando i sindaci a votare sulla possibilità di creare un’azienda ospedaliera a Comunanza, un polo di eccellenza per l’emergenza ad Arquata e così via? Ma allora viene da chiedersi: se solo un’idea, un’ipotesi senza alcuna formalizzazione, senza documenti completi a supporto e senza provvedimenti ufficiali presentati all’attenzione dei sindaci, ha scatenato, finora, un putiferio (con la creazione di comitati di cittadini, raccolte di firme e prese di posizione a destra e a manca), cosa succederebbe nel momento in cui dovessero arrivare gli atti veri, quelli ufficiali a sancire l’istituzione dell’ospedale unico? E perché si è chiesto ai sindaci di esprimersi senza una bozza di delibera, uno studio di fattibilità o qualcosa di simile? Può bastare un algoritmo impazzito per costruire quello che, al momento, dal punto di vista burocratico (almeno a quanto risulta), è solo un ospedale-fantasma?