Continua la battaglia per le multe da autovelox. Dopo gli avvisi e i mancati pagamenti, stavolta per diversi automobilisti sono arrivati i decreti ingiuntivi della Provincia e c’è anche chi ha deciso di ricorrere al al giudice di pace anche per opporsi agli stessi provvedimenti di riscossione coatta emessi da Palazzo San Filippo. Un muro contro muro che continua, dunque, anche dopo che l’autovelox più temuto, quello sul tratto di Salaria che scende dalla circonvallazione verso Monticelli, è stato anche spento per un passaggio di proprietà dalla Provincia alla Regione. Poi però, come già noto, l’ente regionale che ha ereditato quell’arteria stradale, ha deciso – su richiesta dell’ente provinciale – di riattivare quel rilevatore di velocità, concordando una divisione degli incassi derivanti dalle multe. Ma se c’è che non molla e arriva anche a bussare alla porta del giudice di pace di fronte alle ingiunzioni di pagamento per le multe, non manca chi si rassegna a versare anche cifre sostanziose, che in qualche caso superano persino i 1000 euro, chiedendo perlomeno la rateizzazione che consenta di non far saltare in aria i bilanci familiari. E anche casi di questo tipo, come per i ricorsi, sono diversi in questo periodo, tra settembre e i primi giorni di ottobre.
Uffici provinciali e cittadini proseguono questa battaglia a suon di carte bollate sulla questione autovelox e multe anche in questi ultimi mesi, considerando che proprio nello scorso mese di agosto a Palazzo San Filippo sono stati recapitati avvisi relativi ai ricorsi al giudice di pace presentati da alcuni di quei cittadini che si sono visti arrivare una ingiunzione di pagamento inviata dalla Provincia relativa a contravvenzioni al codice della strada. E ora l’ente provinciale controbatte nuovamente, attraverso apposite determine con le quali si oppone a tali ricorsi. E il braccio di ferro prosegue, con i legali dell’ente che ritengono i ricorsi in questione «infondati in fatto e in diritto». In pratica, se nel luglio scorso sono state inviate, dalla Provincia, le ingiunzioni a chi aveva preso multe senza pagarle, ecco che tra agosto e settembre l’ente provinciale si è visto recapitare la comunicazione dei ricorsi contro quei decreti ingiuntivi e ora deve opporsi per tutelare la propria posizione. Il tutto con l’autovelox che, nonostante le critiche di quei cittadini che ritengono immotivata e non legittima la presenza di quel rilevatore a Monticelli, continua regolarmente a funzionare.
Di fronte alla spietata raffica di multe da autovelox registratasi in passato, ma che ora prosegue attraverso nuovi contenziosi, c’è anche qualcuno che, rinunciando a tirare in ballo un giudice di pace, chiede perlomeno alla Provincia (che acconsente) una mano attraverso la rateizzazione delle somme da pagare per le contravvenzioni. E c’è chi, ad esempio, ora si ritrova a dover pagare 10 rate per somme che vanno sopra i 1000 euro, o magari anche chi deve pagare circa 800 euro per aver comunque superato la velocità consentita, inclusa la tolleranza, di meno di 10 chilometri orari. E casi di questo tipo ce ne sono diversi. Si continua, dunque, sulla scia di quanto già avvenuto proprio quando l’autovelox fu sistemato la prima volta in quel tratto della Salaria, con tanti automobilisti che si sono visti arrivare anche 4 o 5 multe nell’arco di 10 giorni. E da qui prese il via tutta la polemica con molti a chiedersi: dove finisce la tutela di sicurezza e inizia l’esigenza di fare cassa?