Undici anni e otto mesi di carcere per Giorgio Giobbi ritenuto responsabile dell’omicidio preterintenzionale di Giovanni Albertini in concorso con il collaboratore di giustizia Danilo Damiano Chirico. Lo ha deciso la corte d’assise d’Appello di Ancona che ha riformato in parte la sentenza del gup di Ascoli che in primo grado aveva condannato il quarantasettenne ascolano a due anni di reclusione per le lesioni gravi provocate alla vittima. I giudici di secondo grado hanno invece confermato la condanna a dodici anni per Chirico. Un processo quello d’Appello in cui la corte ha ripercorso tutta la vicenda sentendo di nuovo tutti i testimoni e nominando un nuovo consulente tecnico d’ufficio, il professor Cristian D’Ovidio, per sapere se le ferite riscontrate sul corpo della vittima fossero compatibili con una caduta accidentale in bagno oppure se c’era la possibilità che il decesso potesse essere stato causato da altri eventi che potevano essersi verificati tra il momento dell’aggressione subita da Albertini in Piazza del Popolo e la morte avvenuta a qualche ora di distanza quando il cinquantottenne ascolano aveva già fatto ritorno nella sua abitazione. Il perito, in aula, sulla base degli elementi a sua disposizione a escluso che la morte possa essere avvenuta a seguito di caduta accidentale così come ha ritenuto improbabile che possano essersi verificati altri eventi che avrebbero causato la morte di Albertini. La corte d’assise d’appello ha anche stabilito che Giobbi dovrà procedere al risarcimento dei danni che verranno quantificati in altra sede ai familiari della vittima fissando una provvisionale di 50mila euro per ciascuna delle parti civili.
Era la sera del 17 febbraio del 2015 quando Giovanni Albertini, in compagnia di un amico, si fermò in un bar di Piazza del Popolo. All’interno del locale era presente un solo cliente, Danilo Damiano Chirico, collaboratore di giustizia in prova che sotto copertura era stato trasferito ad Ascoli. Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, ad un certo punto Giovanni Albertini avrebbe iniziato a parlar male di Giorgio Giobbi, all’epoca dei fatti gestore della tabaccheria situata proprio di fiancoal bar. A questo punto Chirico avvertì Giobbi si presentò al bar. Ne scaturì una violenta lite con e Albertini fu raggiunto da alcuni schiaffi da Giobbi. Fino a quando Giovanni Albertini non cadde a terra e fu raggiunto da un calcio all’addome. Al termine della lite, Albertini ed il suo amico risalirono sulle rispettive biciclette per far ritorno a casa. Durante la notte, Albertini si sentì male e morì. L’autopsia chiarì che col decesso era avvenuto a seguito della rottura della milza.
Il 16 febbraio del 2016 il giudice del tribunale di Ascoli il giudice Anna Maria Teresa Gregori, aveva condannato per omicidio preterintenzionale Danilo Chirico a 12 anni di reclusione in quanto ritenuto il responsabile di aver sferrato il calcio rivelatosi poi letale e l’altro imputato, Giorgio Giobbi, a due anni di detenzione per lesioni gravi decadendo l’ipotesi di concorso nell’omicidio. Fu lo stesso giudice per le udienze preliminari a disporre la remissione in libertà dello stesso Giobbi. Sentenza, questa, ribaltata in Appello.