Contributi autonoma sistemazione, sotto controllo le utenze di 250 abitazioni

I Cas fanno tremare gli sfollati ascolani, in tutti i sensi. Con l’eventuale scoperta di ulteriori furbetti del terremoto che passa ancora attraverso le bollette dell’energia elettrica (finora 250 verifiche). Sui contributi di autonoma sistemazione, da una parte c’è il grosso punto interrogativo legato al ritardo dei pagamenti dei contributi al problema dei fondi per la nuova copertura economica di tutte le azioni post terremoto. Dall’altra, invece, c’è tutto l’aspetto legato a coloro che potrebbero aver provato a fare i furbi approfittando della possibilità dei contributi di autonoma sistemazione pur senza averne diritto. E se come già emerso sono circa 70 i casi sospetti (con contributi sospesi) portati all’attenzione della Guardia di finanza e della Procura dopo le verifiche a tappeto dell’Arengo, affiorano anche altri dati  – relativi proprio all’aspetto dei controlli su chi ha richiesto il Cas – dalla relazione per il resoconto sugli obiettivi 2017 degli uffici comunali preposti. Ebbene, sono, come detto, circa 250 le abitazioni ascolane sottoposte a controllo, da parte della polizia municipale, attraverso le utenze dell’energia elettrica. Si è attivato ed è tuttora attivo, infatti, uno stretto e sinergico rapporto con l’Enel proprio per la verifica delle utenze e, quindi, tenere sotto controllo i consumi di quei casi che risultano sospetti.

 

Come detto, sono circa 250 le utenze già poste sotto controllo (tra cui anche quelle per le quali è già stato sospeso il contributo) su un totale di oltre 900 richiedenti il Cas. Un gran lavoro, quello dei vigili urbani e dell’Enel, per incastrare coloro che hanno cercato o potrebbero cercare di percepire indebitamente il contributo. Considerando anche che in circa 10 casi è stato necessario un approfondimento particolare degli inquirenti, forse per la gravità dei fatti. Finora in circa 70 casi, come noto, le istanze e le erogazioni del contributo di autonoma sistemazione sono state sospese, ma non si abbassa la guardia e le verifiche continuano. E mai come ora questa caccia ai furbi assume un aspetto ancor più importante in una fase in cui i fondi per il post terremoto languono e troppe famiglie sono ancora costrette ad affittare appartamenti temporanei in attesa di tornare nelle loro case originarie.

 

Su tutta la questione dei contributi di autonoma sistemazione, in ogni caso, aldilà dei potenziali furbetti, pende ora la spada di Damocle della mancanza di fondi, essendo esaurita al momento – come evidenziato dalla lettera del dirigente Piccinini della Protezione civile regionale  – la disponibilità di cassa del fondo speciale per il terremoto. In tal senso, la Regione ha già inoltrato la richiesta di ulteriori stanziamenti al Governo per andare a coprire tutte le spese e gli interventi già autorizzati, ma è chiaro che, arrivati sul fil di lana, il rischio è che ci possa essere un periodo di difficoltà nella copertura in tempi brevi proprio di erogazioni come quelle dei Cas che sono già in ritardo e che stanno mettendo in seria difficoltà, tra le altre, oltre 800 famiglie ascolane.

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