I rifiuti piceni finiranno, fino a dicembre, in altre due discariche fermane

I rifiuti piceni finiranno, da qui a dicembre, in altre due discariche fermane, ovvero quelle di Porto Sant’Elpidio e Torre San Patrizio, per tamponare l’emergenza venutasi a creare nuovamente dopo l’indisponibilità da oggi, 8 novembre, relativa all’impianto di Fermo. E’ questa la decisione arrivata dal comitato ristretto dell’Ata che il presidente uscente della Provincia ascolana, Paolo D’Erasmo, ha tradotto in un apposito decreto che prevede un’integrazione al protocollo d’intesa già sottoscritto con la Provincia di Fermo. Un provvedimento che, per l’appunto, affianca a quella del capoluogo fermano anche le altre due discariche di Porto Sant’Elpidio e Torre San Patrizio per la disponibilità allo smaltimento dei rifiuti provenienti dal Piceno fino alla fine dell’anno. Una scelta, quindi, che conferma comunque la volontà di proseguire nell’accordo interprovinciale e di non prendere in considerazione l’ipotesi della discarica di Relluce, resasi disponibile per l’abbancamento di rifiuti per i prossimi due o tre mesi nello spazio utilizzabile sopra la quinta vasca. Un’ipotesi, quest’ultima, che era stata proposta dal presidente di Ascoli servizi comunali, Zambrini, anche con la motivazione di un sensibile risparmio a livello di costi.

 

Il provvedimento siglato da D’Erasmo a ridosso della fine del suo mandato presidenziale, ovvero lo scorso 29 ottobre, richiamato l’accordo interprovinciale del 28 settembre 2017 fra la Provincia di e quella di Fermo per il conferimento dei rifiuti urbani pretrattati del Piceno alla discarica di Fermo, stabilisce l’inserimento fra gli impianti di possibile utillizzo anche della discarica di Porto Sant’Elpidio e di quella di Torre San Patrizio. Un’iniziativa che, come detto, nasce dopo che la società Asite, che gestisce l’impianto del capoluogo fermano, aveva scritto comunicando alla Provincia e ai Comuni interessati di non poter più abbancare i rifiuti piceni a partire dall’8 novembre, ovvero da oggi. Ed il nuovo accordo ora prevede, come detto, l’utilizzo delle discariche indicate, secondo le rispettive disponibilità, fino al prossimo 31 dicembre, per accogliere i rifiuti indifferenziati provenienti dall’impianto di trattamento di Relluce «per un quantitativo di circa 3.800 tonnellate al mese». Sempre nel nuovo accordo viene stabilito che «la distribuzione quantitativa dei rifiuti, tra le discariche di Fermo, di Porto Sant’Elpidio e di Torre San Patrizio., sarà determinata, sentiti previamente i Comuni interessati e i soggetti gestori, dalla Provincia di Fermo e potrà subire delle variazioni in seguito alla conclusione dei lavori di ampliamento e ai conseguenti volumi finali disponibili in ciascuno impianto che risulteranno dalle verifiche”. Saranno, quindi, stipulati appositi atti separati sottoscritti dai gestori delle tre discariche di Fermo  e la società Picenambiente spa».

 

Secondo quanto previsto dal nuovo accordo, «il servizio di smaltimento dei rifiuti svolto dai gestori delle tre discariche fermane interessate dal provvedimento, (Fermo Asite, Ecoelpidiense e Sam) nei confronti di Picenambiente, sarà regolato da appositi contratti, dove dovranno essere definiti i prezzi di smaltimento, nonché definite modalità e tempi di conferimento, entro 15 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, dandone comunicazione all’Assemblea territoriale d’ambito (Ata) di Fermo e di Ascoli, alla Regione, alle Province e ai Comuni interessati». Inoltre, si specifica che si dovranno «seguire i percorsi più idonei per il raggiungimento delle suddette discariche della provincia di Fermo». Dal punto di vista dei costi, dunque, resta ancora un punto interrogativo.

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