Comparirà domani mattina davanti al gup di Ascoli per l’udienza preliminare Virgilio Cataldi, il quarantenne ascolano che il 16 settembre dello scorso anno uccise l’anziana zia con due fendenti al collo. A distanza di oltre un anno da quel tragico giorno che costò la vita alla settantenne Irma Giorgi, il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio il giovane accusato di omicidio volontario che, a seguito di una perizia a cui è stato sottoposto nei mesi scorsi, è stato dichiarato incapace di intendere e di volere nel momento in cui ha compiuto l’omicidio. Il perito nel confermare l’infermità mentale di Cataldi, ha stabilito contestualmente che il quarantenne è in grado sostenere il processo che potrebbe aprirsi qualora venga rinviato a giudizio. Nel frattempo, Virgilio Cataldi è rinchiuso in una struttura protetta del Pesarese in quanto destinatario di un provvedimento di custodia cautelare.
Era sabato pomeriggio, quel 16 settembre del 2016, quando Il giovane colpì a morte con due fendenti alla gola la zia che era rimasta sola con lui nella loro casa di Fonte di Campo. Dopo essere stato accompagnato nella caserma dei carabinieri, in piena notte tra il sabato e la domenica, Virgilio Cataldi ai militari dell’Arma che sarebbe stata Santa Rita a indurlo a compiere l’omicidio di Irma Giorgi. Erano stati gli stessi genitori, anche loro condotti in caserma nelle ore successive all’omicidio, a rivelare dei gravi problemi psichici che affliggono il figlio da diverso tempo sebbene chi conosce il giovane lo ha descritto come un ragazzo tranquillo, molto religioso tanto che prima della tragedia molto spesso era possibile incontrarlo nelle chiese della città dove si recava per pregare.