Proprio dove è installato il famigerato autovelox che ha mietuto tra le vittime di eccesso di velocità centinaia di ascolani, nel tratto dell’ex Salaria che riscende verso Monticelli, l’Anas sta lavorando, incaricata dalla Regione, per mettere mano a quelle balaustre, proprio nella zona dove la strada che si trasforma in cavalcavia, che non hanno mai rappresentato un segnale di sicurezza per gli automobilisti. Parapetti vecchi, dunque, e tutt’altro che rassicuranti. A sollevare il caso, già nei mesi scorsi, era stato il comitato spontaneo di automobilisti che da tempo chiede la dismissione di quell’autovelox alla luce di dati di incidentalità decisamente trascurabili, con 8 incidenti lievi in 5 anni e non per cause riconducibili alla velocità, e che nello scorso mese di giugno aveva anche chiesto alla Regione un sopralluogo per verificare proprio lo stato dei parapetti di quel tratto e anche l’idoneità della segnaletica stradale. Resta da capire se, con la riduzione del limite di velocità a 40 chilometri orari per la presenza del cantiere, l’autovelox sia stato disattivato oppure no. Ma adesso, sulla questione del rilevatore di velocità, come già anticipato, per ammissione della stessa Regione (proprietaria del tratto stradale in questione) in risposta a un’interrogazione del M5s, di Peppe Giorgini, adesso si aprirà una riflessione con la Prefettura per capire che fine farà questo autovelox.
«Il codice della strada – aveva scritto alla Regione uno dei cittadini del comitato spontaneo che sta portando avanti questa battaglia – prevede che ‘gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedano alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, (…) al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze, alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta». «Dunque, la Regione –sottolineava l’automobilista – ha l’onere di verificare se è corretta la segnaletica stradale a fronte del pericolo causato dai parapetti stradali divelti proprio sul viadotto adiacente il rilevatore di velocità”. E aggiungeva: «E’ anomalo il fatto che da un lato c’è il segnale che indica il limite dei 30 chilometri orari e dall’altro, dove più avanti è sistemato l’autovelox, tale segnale che inviti a rallentare non c’è…».
L’apertura del cantiere sull’ex Salaria in quel tratto verso Monticelli che è stato finora scenario abituale di centinaia di multe – a fronte di statistiche irrilevanti per quel che riguarda gli incidenti – è arrivata, dunque, dopo le critiche e le segnalazioni del comitato spontaneo di automobilisti che ha lottato per mesi, affiancato anche dal gruppo comunale di M5s, con un incontro già avuto col prefetto (e con il consigliere Massimo Tamburri che ha anche presentato un’interrogazione sulla volontà dell’Arengo di istituire un autovelox nella zona del raccordo di Mozzano). Lavori necessari per mettere finalmente in sicurezza quei parapetti del cavalcavia. Poi bisognerà capire se Regione e Prefettura arriveranno a decidere davvero di disattivare quel famigerato autovelox.