L’associazione “Io sto con Pescara del Tronto” si rivolge al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per portare alla luce una situazione, quella del post terremoto, che ancora non vede una soluzione.
“Il terremoto è come una guerra, distruzione e morte ovunque. Tante vittime innocenti e lutti insanabili perché oltre al dolore si aggiunge la rabbia verso il comune di Arquata del Tronto i cui amministratori non sono stati mai capaci, in questi anni, neppure di dire Buon Natale ai superstiti, ma oggi hanno il coraggio di chiedere proprio a questi superstiti l’aggiornamento dell’aliquota Imu dal 2011 fino al giorno del sisma del 2016, per le abitazioni che sono andate distrutte. Presidente Conte combatta questi fenomeni amorali perpetrati ai danni dei familiari delle vittime del sisma del 24 agosto 2016” scrive la presidente Patrizia Marano. “Queste persone hanno tutte regolarmente pagato l’Imu per quelle case ora distrutte che per loro erano seconde case ed oggi il Sindaco di Arquata ha pensato bene, per fare cassa, di chiedere proprio a queste vittime l’aggiornamento della tassazione per i periodi precedenti al terremoto, in molti casi , peraltro già prescritti. Ormai il problema è nella finta solidarietà a buon mercato, nelle comunità che per anni sono sopravvissute grazie ai non residenti ed all’economia di ritorno ed oggi abbandonano proprio quei cittadini che hanno lasciato le persone care sotto le macerie di Pescara del Tronto. Il terremoto è la guerra stessa e come in ogni conflitto la morale e l’etica non hanno cittadinanza. Vergogna. La ricostruzione è ferma ma le speculazioni sui sopravvissuti no!!! Pescara del Tronto non esiste più, nessuna casa è in piedi, non c’è più nulla, non si vede neppure la Salaria occupata per metà dalla frana e per metà da arrugginiti containers, posizionati li sulla strada a frenare la collina che scende” riporta l’appello al Presidente del Consiglio dei Ministri. “Presidente Conte, intervenga per bloccare questo assurdo ulteriore balzello chiesto a chi ha perso tutto, affetti e beni e non ha avuto nessun aiuto economico e neppure sostegno psicologico. Si perché i morti di Pescara del Tronto sono stati nella maggioranza cittadini non residenti che, in virtù di questo dettaglio anagrafico non hanno avuto nessuna reale solidarietà, anzi vengono economicamente perseguitati dall’Amministrazione comunale di Arquata del Tronto. Presidente, la prego, ci faccia sentire ancora Italiani. “