Ci sono numeri spietati e molto significativi che raccontano alla perfezione il dramma della povertà che si allarga a macchia d’olio in città. Numeri che fanno riflettere specie perché arrivano da chi, come l’associazione Zarepta, ogni giorno si trova di fronte persone in gravi difficoltà economiche, per varie problematiche, che non hanno soldi neppure per garantirsi qualcosa da mangiare. E tra queste c’è anche chi non ha una casa. Basti pensare – tornando ai dati – che, nel 2018, sono stati quasi 18.000, per la precisione 17.607 i pasti erogati dalla mensa che i volontari di Zarepta gestiscono, con un aumento di 945 pasti rispetto ai 16.662 del 2017. Quotidianamente, sono in media quasi 50 (49,7) le persone che si recano a mangiare nel refettorio sul lungo Tronto. E colpisce ancor più il dato – confermato dal presidente di Zarepta, Corrado Bruni – secondo cui il 71% di chi si rivolge a Zarepta è composta da ascolani. Un segno evidente della crescente fascia dei nuovi poveri tra gli ascolani che, in molti casi, hanno perso il lavoro.
Proprio dai dati forniti dal presidente di Zarepta, Corrado Bruni (durante la trasmissione tv “Il dito nella piaga” sul tema della povertà in onda stasera alle 21 sul canale 111 di Tvrs) rappresentano una finestra su una realtà sociale che appare sempre più preoccupante. «Nel 2017 – spiega Bruni – su 350 giorni di apertura, fornendo un pasto al giorno, i pasti erogati sono stati 16.662 pasti, con una media di 47,5 persone al giorno. Ebbene, nel 2018 su 356 giorni di apertura i pasti servizi sono saliti a 17.607 con un aumento di 945 pasti e una media di 49,5 persone al giorno che si sono recate nella nostra mensa». «Altro dato molto significativo – aggiunge Bruni – è quello che vede il 71% degli utenti della mensa composto da ascolani. E questo deve far riflettere, considerando anche che per pudore ci sono diverse persone che non vengono alla mensa perché si vergognano o magari mandano qualcun altro a ritirare un pasto. C’è anche chi chiede l’elemosina ma non è mai venuto alla mensa. La situazione è questa e i dati parlano chiaro».
Un ulteriore dato eloquente riguardo la difficoltà di tante persone di vivere in condizioni precarie è quello relativo all’utilizzo del servizio doccia sempre nella sede di Zarepta sul lungo Castellano. «Ad usufruire della nostra doccia, quindi persone che sono senza tetto o non hanno le utenze a casa, sono in media quasi 2 persone al giorno, considerato che nel 2018 sono state 58 le docce richieste dagli utenti. Noi chiaramente facciamo ascolto strutturato, ma più o meno sappiamo quali sono le problematiche dei nostri ospiti che sono in grande prevalenza ascolani e persone di varie estrazioni che ora sono in difficoltà. Noi più che accoglierli e fornire un pasto caldo o consentir loro di fare una doccia, istituzionalmente non possiamo fare. Ma offriamo alla collettività questi dati per cogliere il segnale e capire come muoversi». Intanto, proprio per la crescente esigenza di accogliere sempre più persone al servizio mensa, nell’ambito del progetto Pas, la struttura di Zarepta – una volta disponibili i previsti locali all’ex seminario – si trasferirà in una sede più grande. L’attuale sede sul lungo Tronto, infatti, con i suoi 24 metri quadrati, non è più sufficiente ad accogliere il crescente numero di persone che si rivolge a Zarepta per ottenere un pasto caldo.