Il “Giornale Notturno” di Jan Fabre venerdì 5 aprile al teatro dei Filarmonici

Venerdì 5 aprile al Teatro dei Filarmonici di Ascoli, su iniziativa del Comune con l’Amat, arriva la nuova creazione di uno dei più importanti artisti contemporanei, Jan Fabre, artista che ha fatto la storia del teatro, The Night Writer-Giornale Notturnoprimo lavoro realizzato dal maestro fiammingo in lingua italiana e sua inedita autobiografia teatrale.

Lo spettacolo è un vero e proprio flusso di riflessioni, composto da pensieri sull’arte e sul teatro, sul senso della vita, sulla famiglia, sull’amore e sul sesso, i moti più intimi dell’animo del giovane ventenne ambizioso e autoironico, determinatissimo, fino ad arrivare al Fabre di oggi, noto in tutto il mondo per la sua arte iconica e provocatoria. Un racconto che passa attraverso brani tratti da alcune delle opere più importanti dell’artista (La reincarnazione di DioL’Angelo della MorteIo sono un erroreL’imperatore della perditaIl Re del plagioCorpo, servo delle mie brame, dimmi…Io sono sangueLa storia delle lacrimeDrugs kept me alive) oltre ovviamente che dalle pagine dei suoi diari personali, raccolti nei due volumi del Giornale Notturno pubblicati in Italia da Cronopio. A dare corpo e voce sulla scena a questo straordinario diario intimo, Lino Musella, Premio Ubu 2018 e tra gli attori più apprezzati della nuova scena italiana.

 Jan Fabre (Anversa, 1958) è artista visivo, regista e autore teatrale, da quarant’anni tra le figure più innovative della scena internazionale. Dopo gli studi all’Istituto di arti applicate e all’Accademia Reale di Anversa, esordisce con performance nel solco della body-art (My body, my blood, my landscape, 1978). Nel 1980 crea il suo primo spettacolo, Theater geschreven met een K is een kater, a cui seguono This is theatre as to be expected and foreseen (1982), della durata di otto ore, e The power of theatrical madness (1984) di quattro ore. Le sue opere sono state presentate nelle più importanti rassegne internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Biennale di Lione, la Biennale di San Paolo, dOCUMENTA a Kassel. È il primo artista a cui il Museo del Louvre dedica un’importante mostra monografica (L’ange de la metamorphose, 2008). Ha progettato installazioni che amplificano l’approccio simbolico della sua ricerca (A consilience, 2000, Londra, The Natural History Museum; Umbraculum, 2001, Avignone, Chapelle Saint-Charles, Roma, Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea) o sculture come Heaven of Delight nel Palazzo Reale di Bruxelles (2002), Totem a Lovanio (2004) e The man who bears the Cross nella Cattedrale di Anversa (2015). Negli ultimi anni sono state allestite sue personali al Palazzo Benzon di Venezia (Anthropology of a planet, 2007), al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma (Jan Fabre. Stigmata, 2013) e negli spazi del centro storico di Firenze (Spiritual guards, 2016).

 Testo, scene e regia sono di Jan Fabre, la traduzione è di Franco Paris, la musica di Stef Kamil Carlensla drammaturgia di Miet Martens Sigrid Bousset. La produzione dello spettacolo è di Troubleyn / Jan Fabre e Aldo Grompone in co-produzione con FOG Triennale Milano Performing ArtsLuganoInScena LAC (Lugano Arte e Cultura)Teatro Metastasio di PratoTeatro Piemonte EuropaMarche TeatroTeatro Stabile del Veneto, produzione esecutiva e distribuzione di Aldo Miguel Grompone.

Per informazioni: 0736 298770-334 6634432. Inizio spettacoli ore 21.

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