Il nodo del restauro e la riattivazione delle botteghe storiche sotto il chiostro di San Francesco dovrebbe essere sciolto nella mattinata del prossimo 26 giugno. Quel giorno, a Palazzo Arengo, si apriranno le buste con le offerte presentate, a seguito dell’avviso appena pubblicato, dai privati interessati alla gestione di quegli storici locali che si affacciano sul chiostro e che da decenni ormai sono inutilizzati. Ma, in tal senso, la condizione posta dall’Arengo per l’affidamento in locazione di quei locali per la durata di 6 anni, rinnovabile per altri 6, è l’accollo dei lavori previsti per il completamento dei lavori per le botteghe, quantificati in 105.000 euro, da parte di chi si aggiudicherà la gara. Il tutto tenendo ferme le destinazioni per quei locali che si andranno ad affidare ai privati, ovvero quelle di un utilizzo per esposizione e vendita di prodotti artigianali tipici con degustazione di cibi (tipologia di attività di somministrazione) o di produzione e vendita di prodotti artigianali non alimentari (artigianato artistico o tradizionale). Una matrice, dunque, prettamente orientata al discorso turistico.
I locali che ora l’Arengo, a cavallo tra l’Amministrazione uscente e quella futura, intende andare a recuperare e riattivare sotto il chiostro di San Francesco occupano una superficie totale netta di circa 120 metri quadrati. La base d’asta della gara è di un canone mensile pari a 1.500 euro e le offerte dei partecipanti dovranno essere al rialzo. Ovviamente, saranno scomputabili dai canoni i 105.000 euro quantificati per le spese sostenute per il completamento edile dei locali stessi da parte dell’aggiudicatario. Tutti i locali in questione sono ubicati al piano terra del chiostro di San Francesco e sono di interesse storico architettonico. Potranno partecipare all’asta del 26 giugno i soggetti (anche raggruppati) che non si trovino in una delle seguenti condizioni: non aver riportato condanne per delitti che comportino la pena accessoria della incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione; non essere sottoposti a procedimenti penali per delitti contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio. Ulteriore condizione per la partecipazione alla gara è, come detto, la disponibilità ad effettuare i lavori di completamento edile dei locali, così come previsti nel progetto definitivo, le cui spese saranno riconosciute dall’Amministrazione comunale a scomputo del canone di locazione offerto dopo la presentazione di regolare fattura e verifica della contabilità nonché della realizzazione a regola d’arte delle opere.
I privati interessati a partecipare all’asta dovranno far pervenire i plichi con le offerte entro le ore 12 di martedì 25 giugno, quindi il giorno prima dell’asta. E dovranno anche provvedere ad un deposito cauzionale a garanzia, da allegare alla documentazione amministrativa, dell’importo di 2.000 euro. L’aggiudicazione avverrà al concorrente che presenterà l’offerta migliore in rialzo rispetto all’importo posto a base d’asta, pari ad un canone di 1.500 euro mensili.