L’Associazione “Arquata Potest”, dopo il recupero degli antichi sentieri, i progetti editoriali sulla storia del territorio e la valorizzazione delle feste tradizionali, ha deciso di avviare un progetto per l’installazione di una webcam, che vuole essere un occhio perennemente vigile sulle ferite e la ricostruzione di Arquata del Tronto, uno dei comuni più colpiti dai terremoti del 2016, inteso come simbolo dell’intero cratere, quello vero e profondo. L’Associazione, che dal 2011 è attiva per portare avanti progetti di valorizzazione, prima, e di supporto alla rinascita, poi, del territorio arquatano, ha voluto così installare una webcam che, dalla sottostante frazione di Borgo, punti in direzione del capoluogo Arquata. Un borgo che appena tre anni fa era considerato un gioiello medievale del nostro Appennino.
Molteplici sono state le ragioni che hanno spinto l’Associazione a realizzare e investire in un progetto così complesso.
In primis, l’intento di mantenere alta l’attenzione su quello che è il cratere, quello profondo, dei terremoti del 2016. È un dato di fatto che, ad oggi, l’argomento sia ormai finito nel dimenticatoio per i media nazionali, con poche realtà locali che ne parlano ancora. Allo stesso tempo, l’intento di vigilare in via continuativa sul processo di ricostruzione del capoluogo, ormai da troppo tempo in situazione di stallo. Dopo la rimozione delle macerie nella parte bassa, che è stata piuttosto una scarnificazione, e la messa in sicurezza della Rocca, la fortezza duecentesca sovrastante l’abitato, non ci sono ad oggi novità in merito agli interventi per il nucleo più alto del borgo; si ha la sensazione che manchi anche un’idea di ricostruzione per un futuro più o meno prossimo. Fiduciosi che, comunque, quanto prima l’immagine immobile di una collina brulla, che ha perso non gli alberi ma le abitazioni, possa animarsi di mezzi e interventi atti a farla rivivere, questo piccolo progetto punta a dare anche solo un contributo a scongiurare qualsivoglia tendenza all’immobilismo. Come? Portando la situazione sotto gli occhi e la consapevolezza di tutti. Non va poi dimenticato il ruolo affettivo di uno strumento, la webcam, che in ogni istante permette a chiunque di lanciare uno sguardo sul luogo dei ricordi più cari; anche se lo ritrae così ferito. Allo stesso modo l’iniziativa vorrebbe permettere a tutti, anche coloro che vivono lontanto dal Comune dei due Parchi Nazionali, di accertarsi delle condizioni meteo per organizzare una visita. Poter verificare direttamente la situazione del tempo renderebbe immediata, e quindi più frequente, la decisione di andare a trovare i propri amici e cari, di fare spesa e sostenere le attività arquatane che corraggiosamente hanno deciso di riaprire qui senza delocalizzare; insomma di fare la propria parte per tenere viva una comunità che ha bisogno di essere sostenuta. “Arquata Potest” non vuole turbare nessuno, mostrando la situazione attuale di quello che fino a tre anni fa era un borgo medievale stupendo.
L’intenzione è far vedere e condividere una situazione che, purtroppo, esiste. Vuole essere il richiamo ad un’attenzione comune, un ulteriore sollecito alle autorità competenti, per contribuire a superare la cruda realtà. Arquata però non solo per sé, ma come simbolo di un problema comune alle altre frazioni del territorio e a tutti gli altri bellissimi borghi del Centro Italia che, seppur gravemente colpiti, fanno di tutto per mantenere intatta la propria identità. Perché, proprio come recita lo Statuto di Arquata: “Alcun non se parta della terra d’Arquata et suo contado senza animo di tornare a detta terra (1574)”, da parte nostra continueremo a fare il possibile per tornare quanto prima nella nostra “Nobil Terra d’Arquata”.